
Partiamo da una notizia relativamente fresca. Un paio di settimane fa trenta top tiktoker
sarebbero stati contattati dall’amministrazione Biden e dal National Security Council per prendere parte a una call su Zoom sulla situazione ucraina, sul ruolo della Nato e sulla minaccia nucleare.
Obiettivo della Casa Bianca: sensibilizzare gli influencer sui loro futuri contenuti a tema crisi (come già fatto, d’altro canto,
anche sulla campagna vaccinale). Risultato percepito: più o meno quello messo in scena qualche giorno dopo al
Saturday Night Live:
Per quanto assurdo, il fatto che un meeting del genere possa esser stato anche solo immaginato segnala in modo inequivocabile come alle più elevate altitudini geopolitiche si sia coscienti del fatto che, per controllare un certo tipo di narrazione, sia
quasi più necessario passare da profili come quello di
Kahlil Greene o
Aaron Parnas, che dai media tradizionali.
Greene stesso — ventenne da più di mezzo milione di follower con la passione per storia e politica — ....
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