Nell’impossibilità di incidere davvero sul corso della Storia con la S maiuscola, i cittadini esorcizzano il proprio timore e la propria impotenza informandosi e ridefinendo la propria posizione in merito alla guerra in Ucraina. “Noi, che siamo professori universitari o giornalisti” diceva ansioso per esempio Alessandro Orsini alle telecamere di
Piazzapulita nella puntata del 10 marzo, “siamo pagati per pensare!”. Che è un bellissimo concetto, con una sua verità, ma che mi è parso venato da un certo egotico ottimismo. Non è sicuro che il presidente del Consiglio gli faccia cioè una telefonata, prima del prossimo incontro diplomatico, ancora più remota è l’ipotesi che lo faccia Zelensky, e gli dica “grazie, Ale, meno male ci sei tu” - Putin non lo consideriamo perché Putin è in questo dibattito la grande rogna che per diversi motivi, non si discute, al massimo si blandisce.
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