Riportiamo una riflessione fatta da una donna palestinese, che dovrebbe aprire la mente su tutte le sfaccettature che una guerra comporta.
A ottobre ho sanguinato per dieci giorni senza avere accesso a un bagno vero e proprio. La casa in cui ci siamo rifugiati – come la maggior parte dei rifugi a Gaza – non offriva privacy.
In guerra il corpo perde i suoi diritti, soprattutto il corpo femminile. Ricordo di aver pregato di non macchiare il materasso che condividevo con tre cugini. I titoli raramente parlano di questo, di cosa significhi per una ragazza avere il ciclo sotto i bombardamenti, di madri costrette a sanguinare in silenzio e ad abortire su pavimenti freddi o a partorire sotto i droni. La guerra a Gaza non è solo una storia di macerie e attacchi aerei. È una storia di corpi interrotti, invasi e a cui è stato negato il riposo ...
La riflessione di 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢𝘮 𝘒𝘩𝘢𝘵𝘦𝘦𝘣 continua a questo link:
https://www.caritassalerno.it/gaza-le-donne-e-le-mestruazioni-lolocausto-dei-corpi/
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