“I predecessori sono stati una parentesi tra il Vaticano II e il suo avvento: Bergoglio ha ripreso il cammino radicale di rinnovamento della Chiesa avviato negli anni 60 e interrotto dalla conservazione”
Una grande lezione di storia, di cultura, di politica e di religione, donata ai lettori de l’Unità da uno dei più grandi vaticanisti italiani: Raniero La Valle, scrittore, saggista, politico, giornalista di punta della Rai nel periodo aureo.
Cosa ha differenziato Francesco dai suoi predecessori più immediati?
Naturalmente, all’ingrosso, si può dire “nulla”. Perché lo stesso è, per tutti i papi, il Vangelo del mistero cristiano. Però, nel suo annuncio, si può dire “tutto”: già papa Giovanni, prima di morire aveva consacrato il cambiamento, dicendo che “non è il Vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio”. Rispetto ai suoi ultimi predecessori si può dire che essi sonostati come una parentesi tra Giovanni XXIII e lui, tra la conclusione del Concilio vaticano II e la sua effettiva ripresa cinquant’anni dopo col Giubileo della misericordia indetto da papa Francesco e cominciato nella data simbolica dell’8 dicembre 2015, corrispondente a quella della chiusura del Concilio.Si può dire infatti che il rinnovamento radicale, non solo della Chiesa ma della sua teologia, inaugurato dal Concilio Vaticano II sia stato ripreso col suo pontificato....
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