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Enzo Bianchi. Per l'Anno di Grazia del Signore del 2000: il sogno di Dio

Celebrare l’Anno di Grazia del Signore è accogliere un tempo nel quale impegnarsi con più intensità ad accogliere la misericordia del Signore. L’obbiettivo è rinsaldare, rinnovare, rinforzare la fede e, quindi, la vita cristiana che è la sola vera testimonianza data a Cristo. Questo è l’obbiettivo del Giubileo, niente altro. 

Si ripropone un intervento di Enzo Bianchi in occasione del Giubileo del 2000

Noi tutti, perché cristiani, perché Chiesa, dobbiamo vigilare affinché questa celebrazione non sia dominata dalla retorica o non resti prigioniera della gigantesca macchina economica messa in moto. 

Dovremo fare in modo che l’Anno di Grazia sia un evento “evangelico” e non mondano; sia memoria dell’evento dell’incarnazione; un atto di discernimento di fede; un modo per dire che Dio ci salva nella storia; un modo per confessare che la salvezza è “qui e ora”.

Ma cosa afferma la Parola di Dio sul Giubileo? Che cosa questo deve significare oggi nella nostra vita ecclesiale? Vediamo.

L'intervento diffuso per il Giubileo del 2000 è a questo link:

https://docs.google.com/document/d/1ijzDsU9ZUT4jNvaEcQ8IL2I_botXKDft/edit?usp=sharing&ouid=114460325361678368396&rtpof=true&sd=true

Presentata nuova traduzione letteraria ecumenica del Nuovo Testamento

Alla chiesa Valdese di Roma, il 25 febbraio, importante evento alla presenza di esponenti delle diverse religioni, per introdurre un testo che nella stesura ha visto impegnati cattolici, ortodossi e evangelici. Il cardinale Gualtiero Bassetti: in un mondo diviso come oggi, la Bibbia riesce a essere per tutti “lampada che illumina e specchio in cui ognuno può guardarsi”


La Parola è viva ed è vita. Si è potuto comprenderlo bene alla presentazione, ieri, 25 febbraio, della nuova traduzione letteraria ecumenica del Nuovo Testamento svoltasi nella chiesa Valdese di Roma di piazza Cavour. Un evento unico - presentato dalla Società biblica in Italia - che ha visto oltre a una grande partecipazione di pubblico anche un poliedrico coro di voci provenienti dai diversi credi religiosi. Molte forze in campo per un unico grande fine: rendere sempre più fruibile il testo del Nuovo Testamento al maggior numero di lettori. Uno sforzo sovrumano - a detta degli stessi traduttori - che ha visto impegnati in questa stesura così ricca e preziosa, i cattolici, gli ortodossi e gli evangelici. L’evento, coordinato dal professor Daniele Garrone, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, è stato aperto dal videomessaggio di saluto del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna, e dalla lettura di un messaggio del cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

L'articolo di Antonio Tarallo continua a questo link:

https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2025-02/presentazione-traduzione-letteraria-ecumenica-nuovo-testamento.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

Quaresima e Pasqua 2025 - "Nella speranza siamo stati salvati"

L’Anno giubilare che stiamo vivendo ci aiuta a riscoprire la profondità e l’autenticità della speranza, come capacità di sostare, con sguardo stupito e commosso, dinanzi all’opera di Dio che visita la complessità e la frammentarietà della storia. Questa tensione spirituale connota anche il Tempo di Quaresima, «itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, maestro e modello dell’umanità riconciliata nell’amore» (prefazio di Quaresima V).

Nei quaranta giorni del cammino battesimale e penitenziale che ci attendono, la Chiesa, popolo dell’esodo, compie un pellegrinaggio che culmina nell’incontro pasquale con Cristo, morto e risorto. In quest’ottica, la Quaresima non è un tempo triste, ma un tempo favorevole di rinnovamento spirituale che con il digiuno, la carità e la preghiera ci sprona a non fondare la nostra speranza nelle illusioni effimere e fugaci, ma a radicarla nella pienezza e densità dell’amore di Dio, che «ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3, 16).

Il deserto quaresimale orienta i nostri passi al sepolcro vuoto, testimone eloquente della gioia della Pasqua e grembo fecondo di un mondo nuovo. A questo mistero la liturgia della Chiesa dedica cinquanta giorni che profumano della vita che non muore, della speranza che non delude e dell’amore che non ha confini. In questo unico giorno di festa, come per i primi discepoli e discepole di Gesù, il Risorto si fa viandante delle nostre storie: Egli accoglie le nostre delusioni e le nostre fatiche e, attraversandole con la luce della Pasqua, le apre a un nuovo orizzonte di senso.

Nella grande Domenica riecheggia anche un canto di gioia che si imprime profondamente anche in noi: «Lodiamo dunque il Signore che è nei cieli, o carissimi. Lo diamo Dio; diciamo: Alleluia! Con questi giorni significhiamo il giorno senza fine. Significhiamo nel luogo della mortalità il tempo dell’immortalità. Camminiamo spediti verso la casa eterna. […] Lassù non loderemo Dio per cinquanta giorni ma, come sta scritto, nei secoli dei secoli. Vedremo, ameremo, loderemo. Non si logorerà quel che vedremo, non verrà meno ciò che ameremo, non ci sarà silenzio nel nostro lodare. Tutto sarà perpetuo, nulla avrà termine» (Sant’Agostino, Discorso 254).

CEI - Ufficio Liturgico

Il Papa: in Quaresima uscire dalla autoreferenzialità, essere “tessitori di unità”

Percorrere la vita “senza calpestare o sopraffare l’altro”, non lasciando che nessuno “rimanga indietro o si senta escluso”: è uno degli appelli contenuti nel messaggio di Francesco nel tempo di preparazione alla Pasqua, dal titolo “Camminiamo insieme nella speranza”. Nel testo il Pontefice chiama i fedeli ad accompagnare, aiutare e accogliere fratelli e sorelle in “situazioni di miseria e violenza”, nel comune viaggio “verso la casa del Padre”


In questa Quaresima vinciamo “la tentazione di arroccarci nella nostra autoreferenzialità e di badare soltanto ai nostri bisogni,” ma siamo “viaggiatori migliori” nel percorso della vita, accompagnando le persone in “situazioni di miseria e di violenza”. Nel suo Messaggio per la Quaresima di quest’anno, intitolato Camminiamo insieme nella speranza, firmato il 6 febbraio 2025 a San Giovanni Laterano e diffuso oggi, Papa Francesco esorta i fedeli a confrontarsi concretamente con coloro che, nelle loro comunità, vivono in situazioni di vulnerabilità, fisica o spirituale. Il Pontefice incoraggia i cristiani a non dimenticare i loro fratelli ai margini, nel viaggio della vita “verso la stessa meta”, e ad essere “tessitori di unità” in un mondo marcato da tensioni e divisioni...

La sintesi del messaggio del Papa di Isabella H. de Carvalho è a questo link:


Il messaggio del Papa è invece a questo link:

Il mondo smarrito e la rotta di Francesco.

Il modello di sinodalità che Francesco ha proposto alla sua Chiesa è stato il più grande contributo offerto al mondo per adeguare la democrazia, che è liberal democratica, alle sfide del nuovo millennio.


Anni fa, all’inizio del tempo pandemico, Francesco ci avvertiva: non siamo in un epoca di cambiamenti, ma in un cambiamento d’epoca.
Molti sembrano essersene accorti solo ieri, quando hanno visto il video dello scontro tra Trump e Vance da una parte e Zelensky dall’altra. Siamo in un’epoca nuova, ancora inconsapevoli.
Eppure Francesco ci aveva avvertito molto tempo prima che Trump tornasse alla Casa Bianca, il cambio d’epoca lo vedeva già allora. Francesco non è un oracolo, è un uomo di 88 anni, ed è ricoverato in ospedale, in condizioni che dicono “critiche”.
Non sono un medico, non so nulla della sua malattia più di quanto ci sia scritto nei bollettini.
Ma sento che la sua richiesta di pregare per lui mi dice qualcosa. Cosa vuol dire pregare per lui? Per me vuol dire fermarmi a pensare cosa mi dica, cosa mi aiuti a capire, quale sia il senso della sua presenza per me.
Questo pensiero spero gli possa essere di una minima utilità, un piccolissimo conforto, e mi aiuta a vedere.
Oggi capisco che questo cambiamento d’epoca è vero, c’è.
Ma lui me lo ha detto solo allora, senza dirmi come entrare, cosa fare in questa epoca nuova? No....

La riflessione di Riccardo Cristian0 continua a questo link:

Come cambia la salute in Europa. I dati Oms che fanno riflettere

Lo European Health Report 2024 offre una panoramica sullo stato di salute del continente, tra progressi e nuove criticità. In crescita le malattie croniche che pesano sempre di più sulla popolazione e sui sistemi sanitari. Mentre la salute dei più giovani è sotto pressione con un preoccupante aumento di situazioni di disagio. Fondamentale combattere la sfiducia nei confronti dei vaccini


È stato presentato ieri lo European health report 2024 dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il documento ci pone di fronte a una realtà complessa: la salute in Europa sta attraversando una fase critica. Tra nuove emergenze sanitarie, la crescente diffusione di malattie croniche e le sfide poste dalla salute mentale, il continente si trova a un bivio. “Mentre abbiamo fatto progressi in alcune aree, la regione europea dell’Oms sta stagnando o addirittura regredendo su una serie di indicatori sanitari, dalla salute di bambini e adolescenti alle malattie croniche”. Così ha dichiarato su XHans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa.

L'articolo di Andrea Macaluso è a questo link:

https://formiche.net/2025/02/salute-europa-oms-report/#content

Austria: prima donna nominata vicaria episcopale nel Paese. È la teologa pastorale Barbara Velik-Frank

La teologa pastorale Barbara Velik-Frank (nella foto) è la prima donna in Austria ad assumere l’incarico di vicaria episcopale. Il vescovo della Carinzia, mons. Josef Marketz, l’ha nominata “vicario episcopale per la sinodalità e lo sviluppo della Chiesa” nella diocesi di Gurk. Il suo mandato è iniziato il 1° marzo. 

L’istituzione del nuovo ufficio e la nomina di Velik-Frank sono “non solo passi importanti nel cammino sinodale, ma soprattutto concretizzazioni del rafforzamento dei laici e in particolare delle donne auspicato da Papa Francesco”, ha sottolineato Marketz in un comunicato stampa. Velik-Frank, attualmente direttrice generale di Arge – Consulenza comunale e sviluppo organizzativo, dovrebbe svolgere un ruolo chiave nel promuovere lo sviluppo sinodale della Chiesa in Carinzia. Marketz ha sottolineato che sarà una donna a guidare questo processo di sviluppo sinodale: “Così importante per la Chiesa in Carinzia, che ha accompagnato e contribuito a plasmare il processo fin dall’inizio con una visione d’insieme e una conoscenza dettagliata”. Il vescovo ha espresso la convinzione che Velik-Frank “continuerà a mettere lo sviluppo sinodale della Chiesa sulla giusta strada e a portarlo avanti nello spirito di Papa Francesco e del Sinodo dei vescovi, al fine di ristrutturare la Chiesa in Carinzia e posizionarla bene per il futuro”. La stessa Velik-Frank ha parlato di “un riconoscimento speciale e anche di un ulteriore segnale per una maggiore responsabilità di leadership delle donne nella Chiesa”. Il suo obiettivo sarà “far progredire non solo il processo di sviluppo della Chiesa, ma soprattutto la questione della sinodalità nella nostra diocesi”.

(S.I.R.)

L’acqua minerale Uliveto mantiene davvero giovani e in superforma? Chiesta la censura dello spot

Il Fatto Alimentare ha presentato un esposto contro la pubblicità dell’acqua minerale Uliveto, accusata di fare affermazioni ingannevoli sui presunti benefici per le ossa e la giovinezza che garantirebbe il prodotto. Si chiede la censura dello spot

Il Fatto Alimentare ha presentato un esposto al Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) contro lo spot dell’acqua minerale Uliveto, che vede come testimonial Alessandro Del Piero, che si lancia da un aereo con il paracadute, e Maria Grazia Cucinotta, alle prese con l’arrampicata sportiva. In entrambe le situazioni, i due protagonisti hanno in mano una bottiglia di acqua Uliveto.
Secondo la testata, la pubblicità risulta fuorviante per il pubblico, in particolare per alcune affermazioni riguardanti i benefici dell’acqua.
Il primo punto critico riguarda il claim secondo cui l’acqua Uliveto “mantiene ossa sane e forti” grazie alla presenza di calcio e magnesio. Secondo il Regolamento UE 432/2012 sui claim nutrizionali e della salute, per il calcio è previsto il claim “Il calcio è necessario per il mantenimento di ossa normali”, mentre per il magnesio “Il magnesio contribuisce al mantenimento di ossa normali”. Questi testi non sono modificabili, dato che qualsiasi variazione potrebbe indurre il consumatore a interpretare erroneamente i benefici.
In particolare, l’affermazione dello spot che parla di “ossa sane e forti” non è conforme alle normative, e ...

L'articolo di Francesca Biagioli continua a questo link:

Quando la fine diventa un nuovo inizio

Assisi 22-23 febbraio: questo l’appuntamento per l’assemblea “Costruendo insieme la Chiesa sinodale”, promossa dalla Rete sinodale, composta da una trentina di realtà di base della Chiesa italiana. Più di 160 persone provenienti da diverse realtà ecclesiali hanno raccolto l’invito e si sono ritrovate alla Cittadella, per lavorare insieme su un contributo per la fase profetica, che chiuderà il cammino del Sinodo della Chiesa italiana


Divisi in laboratori abbiamo riflettuto su diversi temi: organizzazione delle comunità cristiane, processi decisionali nella Chiesa, centralità della Parola, ministeri ecclesiali, ruolo delle donne, presenza delle persone LGBT+, modalità celebrative, abusi di potere, coscienza e sessuali, gestione dei beni ecclesiastici, centralità di ultimi e ultime, pluralismo religioso, immigrati, rapporto con la politica e laicità dello Stato, pace, giustizia e salvaguardia del creato, dialogo ecumenico e interreligioso.

Il cammino fatto insieme in questi anni, tra realtà che non si conoscevano da vicino, ci ha fatto capire che da soli non bastiamo e ha dimostrato che la sinodalità è possibile, faticosa ma bella da vivere....

L'articolo di Dea Santonico è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202502/250227santonico.pdf

L'intero documento finale è a questo link:

https://www.cdbitalia.it/2025/02/25/rete-sinodale-documento-finale-dellassemblea-nazionale-costruendo-insieme-la-chiesa-sinodale/

Domenica 2 marzo abbiamo pregato così ...


Introduzione

Quest'ultima domenica di Tempo Ordinario prima della Quaresima, ci conduce già in un'atmosfera di riflessione sulle nostre parole e, soprattutto, sulle nostre azioni.

Con una saggezza senza tempo, le parole del libro del Siracide - più contemporanee che mai, tanto da poter sembrare il testo di una canzone dell'appena trascorso Sanremo o un post di un qualunque influencer - ci invitano a valutare l'uomo dalle sue parole, dai suoi ragionamenti e dalle sue azioni. Quell'uomo, però, dobbiamo essere innanzitutto noi stessi: è la trave nel nostro occhio che dobbiamo togliere, prima di pensare alla pagliuzza che vediamo nell'occhio del fratello. 

In tutte le letture troviamo, non a caso, similitudini che rimandano continuamente al mondo naturale, ai frutti, agli alberi - uno tra tutti il maestoso/simbolico cedro - e al corpo umano, dalla bocca al cuore all'occhio: è alla concretezza e solidità che Gesù, unico vero maestro ed esempio immortale e incorruttibile vuole condurci.

 


Intenzioni Penitenziali


1.⁠ ⁠"Il frutto dimostra come è coltivato l’albero": Signore perdonaci per tutte le volte in cui non riusciamo a tradurre le nostre seppur buone intenzioni in gesti concreti, e rimaniamo invece fermi alle parole e comodi dietro i nostri alibi, per questo Ti chiediamo perdono. 

 

2.⁠ ⁠"Rimanete saldi e irremovibili sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore": Cristo perdonaci per le volte in cui le difficoltà che troviamo lungo il percorso ci fanno dubitare della direzione e pensare di desistere dal proseguire nel cammino, per questo Ti chiediamo perdono.

 

3.⁠ ⁠"Può forse un cieco guidare un altro cieco?": Signore perdonaci per la nostra presunzione, che ci offusca la vista e non ci permette di vedere che Tu sei l'unica vera guida, per questo Ti chiediamo perdono.

 


Preghiere fedeli


1.⁠ ⁠Signore, perchè a scuola, nel lavoro, in palestra e in qualsiasi contesto in cui viviamo ogni giorno, siano le nostre parole, ragionamenti e opere la dimostrazione del tuo insegnamento, che di domenica in domenica riscopriamo incentrato fondamentalmente sull'Amore, per questo noi Ti preghiamo. 

 

2.⁠ ⁠Perchè sull'esempio di Papa Francesco, per il quale ti rivolgiamo una preghiera speciale, non ci lasciamo andare a giudizi sugli altri che alimentano il chiacchiericcio, ma siamo capaci di lavorare in primis su noi stessi e sui frutti del nostro albero, per questo noi Ti preghiamo.

 

3.⁠ ⁠Perchè nei piccoli e grandi problemi che ci troviamo ad affrontare nel nostro quotidiano riusciamo a trovare in Te, Signore, la forza di rimanere saldi e irremovibili nel percorrere il cammino tracciato dal tuo esempio, per questo noi Ti preghiamo.

Il Foglietto "La Resurrezione" di Domenica 2 marzo ...

 



Domenica VIII PA - Lc 6,39-45

Luca è preoccupato dalle dinamiche interne alle comunità, le sue come le nostre di oggi. Come evitare le divisioni che nascono da critiche, giudizi, pettegolezzi? Come distinguere nella comunità cristiana i buoni dai cattivi maestri? Come sapere di chi ci si può fidare e di chi no? Come riconoscere coloro che sono ciechi o hanno travi nei loro occhi? Luca ci offre un criterio con il quale comprendere 


Oggi Liturgia, come le ultime due domeniche, ci propone un’altra pericope del discorso della pianura lungo il lago. Gesù dopo aver invitato Simone ad essere pescatore di uomini, a tirarli fuori dal mare del male per farli vivere, aver raccontato il suo modo di essere nelle beatitudini e il volto del Padre (che è la misericordia), ha invitato coloro che lo stavano ad ascoltare ad essere benevoli verso gli ingrati e i malvagi, a non escludere nessuno dal raggio d’azione di questo amore e provare sentimenti addirittura materni nei confronti degli altri ad essere misericordiosi cioè datori di vita come il Padre, oggi Gesù mette in guardia i suoi discepoli da rischi sempre presenti in ogni comunità.

 

Luca è preoccupato dalle dinamiche interne alle comunità, le sue come le nostre di oggi. Come evitare le divisioni che nascono da critiche, giudizi, pettegolezzi? Come distinguere nella comunità cristiana i buoni dai cattivi maestri? Come sapere di chi ci si può fidare e di chi no? Come riconoscere coloro che sono ciechi o hanno travi nei loro occhi? Luca ci offre un criterio con il quale misurare: “L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore” (rilettura letterale del versetto 45). Non è un invito a valutare in base alle opere concrete, ai fatti compiuti, bensì su quanto annunciano, su quanto esce dalla loro bocca: è il loro messaggio che può essere buono o cattivo. Come fare a distinguere? Confrontando quanto proclamano con l’Evangelo, è così che si capirà se quanto propongono è cibo nutriente o un frutto velenoso.

Cinque versetti prima Gesù aveva ricordato un proverbio (“il discepolo non è più del maestro”), invitando così a rimanere attenti a non scivolare nella presunzione di potersi sostituire all’unico “maestro” che i cristiani hanno: Gesù Cristo. Da qui l’avvertimento a non scambiare le proprie idee, i propri progetti con quelli del Signore, come nemmeno a giungere a giudicare, a pronunciare sentenze nei confronti di altri fratelli, a sentirsi sempre dalla parte giusta, sicuri di quello che si fa, si dice, si chiede. Queste posizioni come le passioni, l’invidia, la volontà di dominare sugli altri sono travi che impediscono di vedere la realtà, chiudono la possibilità di cogliere con chiarezza le esigenze della parola del Signore, le sue indicazioni, ostacolano l’essere suoi discepoli, di realizzare il suo modo di vivere e di agire. Tutte quelle posizioni assieme alle travi dell’orgoglio, dell’intolleranza, del dogmatismo, del fondamentalismo, finiscono per rendere le persone ciechi che pretendono di guidare altri ciechi, che giudicano autoassolvendosi di comportamenti più gravi di quelli che denunciano.

Quando ci si stacca dalla Scrittura, l’unico parametro certo che ci è dato, si finisce per mettere in gioco la capacità di discernere quel che accade. È quella l’albero buono che può dare solo frutti buoni al quale nutrirsi, luce per i nostri occhi e il nostro cammino (Ps 118,105). È il rimanere uniti al suo tronco, la nostra unica linfa vitale, che ci garantisce di non diventare ciechi con la presunzione di guidare gli altri, che ci assicura di poter vedere la trave conficcata nei nostri occhi chiedendoci di iniziare un cammino di conversione prima di chiedere al fratello di togliere dal suo occhio la pagliuzza e poterlo aiutare nel suo percorso di sempre maggiore fedeltà al Signore della vita. Questo senza erigersi a “maestri”, ma seguendo assieme l’unico Maestro in quella reciproca prassi che si chiama “correzione fraterna”.

In sintesi, in questi detti, queste iperboli di Gesù comuni nell’area medio-orientale, c’è l’avvertimento che la parola rivela il cuore dell’uomo, fa vedere ciò che in lui abita. Il parlare è una grande responsabilità, quello che pronunciamo non è più solo nostro ma appartiene anche a chi ha ascoltato. Può essere anche strumento di violenza, di menzogna, capacità di adulare fino a plagiare distorcendo la realtà. La buona qualità di una vita ecclesiale si manifesta anzitutto nella qualità della comunicazione. Dio, rivelandosi agli uomini con la parola e come Parola, ha svelato la sua volontà di incontrarci e di entrare in comunione con noi sul nostro stesso terreno. Comunicando nella nostra lingua ci insegna a parlare come Lui stesso si esprime ed agisce.

(BiGio)

Pedofilia e pedopornografia online. Meter: triplicati i video in un anno. Di Noto: “Servono concrete azioni di tutela. No a negazionismo e normalizzazione abusi”

Presentato ad Avola (SR) il Report 2024. Aumentano gli abusi e preoccupano le app criptate end-to-end che consentono alle reti pedocriminali di operare nell’ombra, rendendo difficile l’individuazione dei responsabili e la rimozione dei contenuti illegali. Allarmante l’aumento del fenomeno “Pedomama”, che identifica l’abuso sessuale perpetrato da donne, in particolare madri, nei confronti dei propri figli.


Un vero e proprio boom: la pedofilia online gode di ottima salute e continua a prosperare mentre si dibatte di privacy e minori: oltre 2 milioni di video (+220% sul 2023), quasi due milioni di foto e 410 gruppi segnalati sui social network sono solo la punta dell’iceberg del Report 2024 pedofilia e pedopornografia

A preoccupare l’associazione sono in particolare le app criptate, divenute “lo strumento per eccellenza dei pedofili”. Tra queste Signal, che tramite la crittografia end-to-end “garantisce una sicurezza quasi a prova di bomba. Solo nel 2024, prosegue Di Noto, “abbiamo individuato 336 gruppi su Signal

Cresce la richiesta di materiale pedopornografico relativo alla fascia di età 8/12 anni. Aumentano anche gli abusi su neonati con un totale complessivo di 2.400 segnalazioni di materiale prodotto e diffuso. Sono stati documentati casi agghiaccianti di neonati abusati immediatamente dopo la nascita, in sala parto e su fasciatoi degli ospedali. ...

La presentazione dei dati da parte di Giovanna Pasqualin Traversa è a questo link:

https://www.blogger.com/u/1/blog/post/edit/4950829250718985246/7792409974762939257

Gli ebrei italiani discutono. E si ritrovano lacerati

Uno dei frame razzisti più ricorrenti consiste nel mostrare una specifica comunità etnica e/o religiosa come un monolite, mai divisa e pronta a muoversi come un sol uomo. Ovviamente, siamo di fronte a una mistificazione: ogni comunità è attraversata da tensioni e conflitti.

Forse è ancor di più una menzogna se si parla del mondo ebraico, storicamente attraversato da attitudine al meticciato, posture cosmopolite e culture universali difficili da contenere dentro il filo spinato dei confini di uno stato-nazione. Ecco perché il testo pubblicato ieri anche su questo giornale con il quale oltre duecento ebrei ed ebree italiane dicono «no alla pulizia etnica» evocando l’intenzione manifestata da Donald Trump di «espellere i palestinesi da Gaza» e «la violenza del governo e dei coloni» ha scatenato il dibattito, il confronto e anche lo scontro nelle comunità del nostro paese....

L'articolo di Giuliano Santoro è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202502/250227santoro.pdf

In Congo una malattia non identificata uccide 53 persone in cinque settimane

L'epidemia è iniziata il 21 gennaio e sono stati registrati 419 casi. Il primo focolaio è scoppiato dopo che tre bambini avevano mangiato un pipistrello 


Una malattia ancora sconosciuta ha ucciso oltre 50 persone nella Repubblica Democratica del Congo, secondo quanto riferito lunedì dai medici sul posto e dall'Organizzazione mondiale della sanità.
L'intervallo tra l'insorgenza dei sintomi e il decesso è stato di 48 ore nella maggior parte dei casi, e "questo è ciò che è davvero preoccupante", ha detto all'Associated Press Serge Ngalebato, direttore medico del Bikoro Hospital. 

L'epidemia è iniziata il 21 gennaio e sono stati registrati 419 casi, tra cui 53 decessi. Secondo l'ufficio africano dell'Oms, il primo focolaio nella città di Boloko è scoppiato dopo che tre bambini avevano mangiato un pipistrello e sono morti entro 48 ore a causa dei sintomi della febbre emorragica.

Da tempo, riporta il sito dell'AP, si teme che le malattie si trasmettano dagli animali all'uomo nei luoghi in cui gli animali selvatici vengono comunemente mangiati. Secondo l'Oms, il numero di tali focolai in Africa è aumentato di oltre il 60%nell'ultimo decennio.  Dopo che la seconda epidemia dell'attuale misteriosa malattia è iniziata nella città di Bomate il 9 febbraio, i campioni di 13 casi sono stati inviati all'Istituto nazionale per la ricerca biomedica nella capitale del Congo, Kinshasa, per i test, ha reso noto l'Oms. Tutti i campioni sono risultati negativi per l'Ebola o altre comuni malattie legate alla febbre emorragica, come Marburg. Alcuni sono risultati positivi alla malaria.  Nel 2024, un'altra misteriosa malattia simile all'influenza e che ha ucciso dozzine di persone in un'altra regione del Congo è stata identificata come probabile malaria.

(RaiNews)

Malattie rare, una sfida nazionale tra diagnosi e accesso alle cure

In occasione della Giornata mondiale delle malattie rare, il 28 febbraio, la campagna di sensibilizzazione ChiamalePerNome punta a superare stereotipi e pregiudizi che disumanizzano le esperienze di chi convive con una malattia rara


Le malattie rare rappresentano un tema cruciale per la salute pubblica, spesso trascurato e poco conosciuto. Secondo le stime, tra 7mila e 8mila malattie rare sono attualmente identificate a livello mondiale, molte delle quali altamente invalidanti e prive di terapie risolutive. In Italia, inoltre, due milioni di persone convivono con una malattia rara, affrontando ogni giorno sfide legate a diagnosi tardive, complessità terapeutiche e barriere nell’accesso alle cure. Nella giornata nazionale delle malattie rare, la campagna ChiamalePerNome di Sanofi pone l’accento proprio sull’importanza del linguaggio e della scelta delle parole quando si parla di malattie rare.

L'articolo di Piero Colombo è a questo link:

La pastorale del corpo

L’ansia diffusa per le condizioni di salute di Papa Francesco esprime solo l’antica curiosità popolare per la sorte terrena degli uomini illustri oppure rivela qualcosa d’altro?


Penso che in quel sentimento di apprensione di una parte significativa dell’opinione pubblica conti molto la particolare personalità dell’attuale pontefice. E la particolare situazione della Chiesa cattolica oggi. Questa non è certo la Chiesa trionfante, che pure – va detto – la teologia cattolica colloca nel Regno dei Cieli. È, piuttosto, la Chiesa dolente e angosciata. E il corpo vulnerabile di Francesco ne rappresenta l’icona sacra e, allo stesso tempo, la reliquia vivente. Infatti, l’annuncio biblico «e il verbo si fece carne» significa anche questo: significa, cioè, che l’esperienza della fede si trascrive nel corpo del credente, ne diventa parte integrante e ispira la persona e la sua presenza nel mondo.

Così, la malattia del Papa si fa testimonianza viva e componente essenziale della sua pastorale. La malattia si innerva nella vita, negli atti e nelle parole di Francesco, fino a diventare, per dirla con il linguaggio della liturgia, consustanziale a essa: fatte, cioè, della medesima sostanza. Ne consegue che quello del cristianesimo di Francesco è un essere umano con disabilità, portatore di deficit e di handicap, cagionevole e claudicante, segnato dall’infermità e dalla caducità. In altre parole ...

La riflessione del sociologo Luigi Manconi è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202502/250220manconi.pdf

Un identikit del canto liturgico

Visto che siamo in clima sinodale, ho notato che una singolare e ante litteram sinodalità si è verificata negli ultimi decenni nel settore del canto liturgico, nel segno però della mediocrità, fatte ovviamente le debite e diffuse eccezioni nel segno della competenza, del buon gusto, di un’autentica ars celebrandi acquisita da assemblee, gruppi corali e guide musicali. Ma come sta oggi il canto nelle nostre liturgie?

Questo intervento può sembrare una questione marginale a fronte di situazioni drammatiche. Se, però, teniamo presente che il popolo di Dio radunato per celebrare l’eucaristia svolge, unito a Cristo, un servizio di rappresentanza vicaria per la Chiesa e per l’umanità, allora è ben collocato questo piccolo contributo che ha lo scopo di aiutare l’assemblea e i suoi animatori, a non dimenticare i drammi che si svolgono nel mondo, senza che ciò debba significare celebrare con animo afflitto, evitando tuttavia atteggiamenti e posture che mutuano molto da stili disinvolti e spensierati.
L'intervento di Renato Borrelli è a questo link:

Carmine Di Sante. Il Giubileo è il sogno di Dio

L'Anno di Grazia in un mondo in bilico tra ospitalità ed appropriazione, gratuità e sfruttamento, giustizia e diseguaglianza, perdono e violenza è il sogno di Dio


Si ripropone la trascrizione non rivista dall'autore di un suo intervento in un incontro a Zelarino (VE) nella Comunità parrocchiale di S. M. Immacolata e S. Vigilio

Cos’è il Giubileo? Nel titolo dato a questo incontro il Giubileo è ospitalità contro l’appropriazione, è gratuità contro lo sfruttamento, è giustizia contro la diseguaglianza, è perdono contro la violenza. Racconterò queste cose cercando di articolarle attraverso che cosa la Bibbia dice che il Giubileo è e deve essere.


L'intera trascrizione è a questo link:

Siamo gli ultimi cristiani?

Siamo gli ultimi cristiani? Il teologo e filosofo Tomáš Halík, ispirato dal versetto di Paolo, «non conformatevi a questo tempo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente», con grande parresia e libertà interiore, confida all'immginario papa Raffaele dubbi e speranze, angosce e attese circa l'esperienza religiosa nella contemporaneità. Una ventata d'aria fresca.

Siamo gli ultimi cristiani? È questa la domanda che si poneva alle soglie del nuovo millennio Jean- Marie Tillard in un saggio illuminante. Il grande teologo canadese era certo di una cosa: noi siamo inesorabilmente gli ultimi testimoni di un certo modo di essere cristiani, cattolici. Coinvolti nelle grandi mutazioni delle società umane in cui essa si incarna, la Chiesa è destinata inevitabilmente a mutare il suo volto e già se ne vanno delineando i nuovi tratti. Porre così radicalmente la questione se nei paesi occidentali il cristianesimo ha un futuro in altri secoli difficilmente sarebbe emerso nello spazio della cristianità, come testimonia la scarsità di opere dedicate da autori cristiani al nostro tema, a meno che non si trattasse di ore particolarmente gravi, o percepite come tali, per le sorti dell'umanità. Eppure l'attuale stagione socio-culturale ci provoca, anzi ci costringe a formulare questa domanda e a cercarvi delle risposte ...

La recensione di Enzo Bianchi è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202501/250118bianchi.pdf