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Pensierino domenicale - IV Tempo Ordinario Anno B - Mc. 1,21-28

Il regno di Dio è vicino” ha annunciato Gesù. Come? Dove? Non mi pare di vederlo; allora, quando? Probabilmente sono state le domande che si sono posti i suoi ascoltatori e sono ancora le nostre.

 “È in mezzo a voi; anzi, voi ci siete in mezzo e non ve ne accorgete” è stata la risposta di Gesù ieri come oggi e, l'Evangelo di Marco, per farcelo capire, narra una giornata di Gesù che, nel frattempo, è andato a vivere a Cafarnao e ce lo fa incontrare nella Sinagoga, in una strada, in una casa, in un luogo solitario … insomma, tutti posti di una vita "normale", come la nostra. Ma, il giorno descritto, è un sabato: il giorno della gratuità, della grazia, della misericordia, della liberazione, dell’insegnamento: il giorno della preghiera in Sinagoga. Gesù come tutti, ascolta, parla, si confronta e i presenti gli riconoscono autorevolezza perché vedono che è coerente con quello che annuncia, senza bisogno di investiture che vengono da ruoli ufficiali. Inoltre non solo è credibile, ma quello che dice “fa crescere” (questo significa alla lettera “autorevole”), dona autonomia, non lega, libera: è una novità.


Questo suo modo di essere e dire fa esplodere le contraddizioni e, i benpensanti legati ai riti, alle formule, messi in crisi si lagnano: “Che vuole questo da noi? Disturba il nostro quieto comodo tran-tran, ci inquieta”. Non lo pensano solo: lo affermano con forza ad alta voce, protestano. La differenza è che Gesù agisce secondo lo Spirito (la volontà) di Dio venendo incontro al bisogno ciascuno e di tutti; gli altri invece secondo un modo di essere che ha al centro il loro proprio interesse, lo spirito del mondo, delle sue modalità di vivere ripiegate su se stesse. Gesù, che ha affrontato queste tentazioni e le ha vinte, indica la strada per liberarsene e dona la capacità di vivere in sintonia con il Padre che è il suo regno, perché questo è il suo regno


Ma non è un passaggio indolore, un colpo di bacchetta magica; c’è una fatica da fare. Non è un caso che lo spirito impuro, uscì da lui "straziandolo e gridando forte".


Lieta Domenica a tutti!


(Nella foto la Sinagoga di Cafarnao del IV secolo, costruita sulle fondamenta di quella del tempo di Gesù che era in basalto scuro, come le pietre in primo piano)

L'invito a ringraziare e a pregare



La preghiera nell'Eucaristia di questa domenica è stata indirizzata a un ringraziamento e a una preghiera al Signore.

Il ringraziamento per l'interruzione dell'export verso Riad in particolare di bombe e missili per aerei, la preghiera per l'Italia perchè, in questa situazione di stallo politico, si sappia far fronte come ha detto il Presidente Mattarella nel suo messaggio di fine anno, alla "sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l'unità morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà". 

Un pensiero, è stato detto, capace di "profezia" nel senso della capacità di stimolare verso il futuro con convinzione in questa domenica nella quale le figure di profeti vengono messe in primo piano.

Anche l'invito al segno della pace ha preso ispirazione dal messaggio di fine anno del Presidente Mattarella: "sono emersi segnali importanti, che incoraggiano una speranza concreta. Perché non prevalga la paura e perché le preoccupazioni possano trasformarsi nell'energia necessaria per ricostruire, per ripartire". Ci si è salutati stringendo i pugni in segno di augurio per poter trovare l'energia necessaria per superare questo momento.

Sul presbiterio due bandiere: quella arcobaleno della pace e quella tricolore italiana con al centro riprodotto il testo della nostra Costituzione.



Il governo italiano blocca l'export di missili e bombe

A pochi giorni dall'entrata in vigore del Trattato per l'embargo delle armi nucleari, un'altra bella notizia.

Il provvedimento, seguendo l'iniziativa USA, revoca anche le licenze concesse dall'esecutivo Renzi per oltre dodicimila bombe della Rwm Italia che Riad utilizzava nello Yemen

Ecco la notizia così come l'ha data La Repubblica:

https://www.repubblica.it/esteri/2021/01/29/news/armamenti_il_governo_blocca_le_vendite_all_arabia_saudita-284728658/

                         Il cimitero di Sana'a con le vittime dei bombardamenti (Foto Ansa)


Sussidio per celebrare a casa la Domenica 31 gennaio 2021

Ecco qui sotto il link dove scaricare le proposte per celebrare a casa la Domenica

Come si vede dall'immagine, ci sono molte differenti proposte. 

Si sottolinea che in "Preghiera per chi ha partecipato alla messa" c'è anche una semplice preghiera di benedizione del pasto; mentre la "Celebrazione domestica della Domenica" è un sussidio per  una celebrazione della Liturgia della Parola a casa propria per chi, per qualche motivo, non può non recarsi in Chiesa.

Dalla prossima settimana il link dove poter scaricare queste proposte si troverà sul Blog in testa alla colonna di destra sotto l'hashtag: #IoCelebroACasa

Normalmente sarà pubblicato il mercoledì: così si avrà il tempo per vederlo, scegliere e, per prepararsi alla Domenica, magari anche vedere uno dei tre film suggeriti, uno da vedere tutti assieme in famiglia, uno per i bambini ed uno per gli adulti ...

https://www.insiemesullastessabarca.it/2021/01/25/31-gennaio-2021-celebrazione-domestica/





Giornata della memoria - 27 gennaio 2021



Signore,

ricordati non solo degli uomini di buona volontà, ma anche quelli di cattiva volontà.
Non ricordarti di tutte le sofferenze che ci hanno inflitto.
Ricordati invece dei frutti che noi abbiamo portato grazie al nostro soffrire: la nostra fraternità, la lealtà, il coraggio, la generosità e la grandezza di cuore che sono fioriti da tutto ciò che abbiamo patito.
Quando questi uomini giungeranno al giudizio, fa che tutti questi frutti che abbiamo fatto nascere, siano il loro perdono”.

(Preghiera di uno sconosciuto prigioniero del campo di sterminio di Ravensbruch e lasciata accanto al corpo di un bambino morto)

Il frutto della guerra: la cartolina distribuita a tutti perché giunga a tutti ....

Era una mattina di fine dicembre 2017 e papa Francesco trova per caso questa foto di Roger O'Donnel inviato a Hiroshima dopo l'esplosione della bomba nucleare....



... Mi sono fermato e non riuscivo più a staccare lo sguardo da quel bambino che aspetta il proprio turno nel crematorio per il fratello morto che tiene legato dietro la schiena. La tristezza del bambino si vede nel suo mordersi le labbra che trasudano sangue. Mi sono chiesto: e io che cosa posso fare? Sono uscito di casa per cercare chi poteva aiutarmi. Ho chiesto se si poteva stamparla e distribuirla in Piazza San Pietro, per offrirla a più gente possibile. Ricordo che ho appuntato su un foglio una piccola spiegazione e, per la fretta, non ho pensato che l'avevo scritta in spagnolo. Ma quello che mi premeva era che altre persone potessero fermarsi a riflettere come avevo potuto fare io con quella foto.

                                                                                                                  (Agenzia SIR 27.12.17)

L'appunto di papa Francesco in spagnolo scritto sulla foto: 

"Un nino que espera su turno en el crematorio para su hermano muerto en su espalda. La tristeza del niño sólo se expresa en sus labíos mordídos y rerezumados de sangre".

Intervista di Lucia Capuzzi al Card. Tomasi - Avvenire 22 gennaio 2021

 «Gli Stati non-nucleari si alleino: facciano sentire la loro voce»


 

«Oggi inizia una nuova era, in cui gli sforzi per il disarmo si accelereranno. Si fa strada la convinzione che il solo modo per azzerare il rischio di un loro utilizzo, sia l’eliminazione delle armi nucleari». Il cardinale Silvano Maria Tomasi, scalabriniano, membro del dicastero del Servizio per lo sviluppo umano integrale, ha alle spalle una lunga carriera diplomatica, culminata nella carica di osservatore permanente all’Onu di Ginevra. Il disarmo è stato sempre fra le sue priorità. Non per convinzione ideologica bensì per una questione di sicurezza. 


Un mondo senza atomica «è un imperativo morale della nostra epoca, che diventa ogni giorno più insicura», afferma. Proprio questo – alla luce anche dell’elevato costo degli arsenali atomici e della mancata realizzazione di passi avanti nel loro smantellamento –, ha spinto la Chiesa ad evolvere la sua posizione negli ultimi anni. È stato il cardinale Tomasi, nel dicembre 2014, a portare alla Conferenza di Vienna il messaggio in cui papa Francesco “archiviava” la dottrina della deterrenza. Fino a definire eticamente inaccettabile non solo l’utilizzo ma anche il possesso delle armi nucleari.

 

Quali cambiamenti pratici potrà produrre il bando Onu all’atomica data la mancata adesione delle potenze nucleari?

La sua entrata in vigore è un risultato storico: la comunità internazionale afferma che le armi nucleari sono immorali e illegali. Un consenso destinato ad ampliarsi anche per il forte sostegno dell’opinione pubblica internazionale al bando. Per di più, gli Stati non detentori di armi nucleari possono ora utilizzare la leva legale, così come la pressione finanziaria per promuovere l’obiettivo di un mondo libero dagli arsenali atomici. Non ci si illude che le dichiarazioni morali da sole portino al disarmo, ma il cambiamento delle norme, si spera, promuoverà l’avvio di negoziati a quest’effetto.

Papa Francesco ha anche rilanciato l’idea di Paolo VI di un Fondo internazionale con i soldi spe- si per gli armamenti. Un’utopia?

L’aumento degli investimenti in armi nasce da un sentimento di insicurezza ma una società non è sicura se non vengono soddisfatte le necessità essenziali delle persone, come il Covid ci sta drammaticamente dimostrando. L’istituzione del Fondo ridurrebbe il rischio di conflitti, faciliterebbe l’eliminazione degli arsenali nucleari, riallocherebbe i fondi per la realizzazione dell’Agenda Onu 2030. Gli intensi negoziati per un’iniziativa di queste dimensioni, inoltre, aumenterebbero la fiducia e la cooperazione internazionale. La pandemia che devasta il mondo potrebbe fungere da catalizzatore verso questo ambizioso obiettivo. Diminuire i fondi per la corsa agli armamenti per dedicarli alla ripresa economica è una scelta strategica per quegli Stati che vogliono mantenere la loro preminenza all’interno del sistema mondiale.

L’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca potrà produrre cambiamenti nella politica nucleare Usa?

L’approccio muscolare e divisivo dell’Amministrazione Trump ha inferto colpi decisivi alle relazioni diplomatiche multilaterali. Queste vanno oltre il tema del disarmo nucleare ma, probabilmente, in nessun altro campo sono così necessarie. Penso alla dismissione del Trattato dei missili nucleari a raggio intermedio, che ha rappresentato una pietra angolare nell’architettura di sicurezza europea. Il presidente Biden ha mostrato la volontà di tornare a una strategia di cooperazione, con l’intento di estendere il Nuovo Start anche se avrà solo 16 giorni per negoziare. Sul piano degli accordi regionali, anche questi compromessi dall’Amministrazione Trump, Biden potrebbe aderire nuovamente all’accordo sul nucleare iraniano. E avviare, come annunciato una campagna concertata e strategica – con i suoi alleati e non, compresa la Cina – a favore di una Corea del Nord denuclearizzata.

Oltre alle potenze nucleari, molti Stati, Italia compresa, non hanno ratificato il trattato. Che ruolo possono avere nella costruzione di un mondo senza atomica?

Per evitare la continua egemonia dei pochi Stati dotati di armi nucleari all’interno dell’ordine mondiale, è giunto il momento che gli Stati non possessori si uniscano per chiedere il disarmo atomico. L’imminente Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione di agosto offre loro una preziosa opportunità per far sentire la loro voce

 

 



Atto Penitenziale di Domenica 24 gennaio 2021

Se siamo noi a spegnere la fiamma della speranza…



Papa Francesco, a Hiroshima il 24 novembre 2019, constatando che il mondo resta indifferente alla barbarie della guerra ha scritto questo testo che stamattina è diventato il nostro ATTO PENITENZIALE:

L1 “Signore, siamo sconvolti. La spirale della corsa agli armamenti non conosce sosta e i costi di ammodernamento e sviluppo delle armi, in particolare nucleari, sono una considerevole voce di spesa per le nazioni, al punto da dover mettere in secondo piano le priorità reali dell’umanità sofferente: la lotta contro la povertà, la promozione della pace, la realizzazione di progetti educativi, ecologici e sanitari e lo sviluppo dei diritti umani.

L2 Non possiamo, Signore, non provare un vivo senso di inquietudine se consideriamo le catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali che derivano da qualsiasi utilizzo degli ordigni nucleari. SIGNORE PIETA’.

SIGNORE PIETA’

L1 : Dobbiamo reagire. Dobbiamo condannare con fermezza la minaccia del loro uso, nonché il loro stesso possesso, proprio perché la loro esistenza è funzionale a una logica di paura che non riguarda solo le parti in conflitto, ma l’intero genere umano. Le relazioni internazionali non possono essere dominate dalla forza militare, dalle intimidazioni reciproche, dall’ostentazione degli arsenali bellici. 

L2 : Fa che ascoltiamo, Signore, la testimonianza delle persone colpite dalle esplosioni di Hiroshima e Nagasaki, gli Hibakusha, come di tutte altre vittime delle armi nucleari: che la loro voce profetica sia un monito soprattutto per le nuove generazioni! CRISTO PIETA’.               

CRISTO PIETA’

L1 : Ma la nostra speranza è reale: La storica decisione dell’ONU ha stabilito che le armi nucleari non sono solamente immorali ma devono anche considerarsi un illegittimo strumento di guerra. 

L2 : Dona Signore, ai nostri governanti, la saggezza che rigetti la cultura dello scarto per avere cura delle persone e dei popoli che soffrono le più dolorose disuguaglianze, attraverso un’opera che sappia privilegiare con pazienza i processi solidali rispetto all’egoismo degli interessi contingenti.  SIGNORE PIETA’.           

SIGNORE PIETA’                              


Il Foglietto "La Resurrezione" 18 (24/1/21)



 

Proposta per celebrare la Domenica in Casa

Nell'incontro pastorale di ieri sera, pensando di fare cosa utile, si è pensato di mettere sul Blog le proposte ed i sussidi che, settimana per settimana, il sito "Insieme sulla stessa barca" mette a disposizione in particolare per coloro che non possono o per prudenza, attualmente non partecipano alla Celebrazione dell'Eucaristia in Chiesa. Ecco cosa contiene:



Il sito offre molti altri stimoli. Fateci sapere che cosa ne pensate ...


Domenica 24 gennaio celebriamo l'entrata in vigore del trattato che proibisce l'uso di armi nucleari


                      




                        Papa Francesco nell’Udienza Generale di oggi, 20 gennaio, ha detto: 

«Dopodomani, venerdì 22 gennaio, entrerà in vigore il Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Incoraggio vivamente tutti gli Stati e tutte le persone a lavorare con determinazione per promuovere le condizioni necessarie per un mondo senza armi nucleari, contribuendo all’avanzamento della pace e della cooperazione multilaterale, di cui oggi l’umanità ha tanto bisogno».


                            Il Video della dichiarazione del Papa: https://youtu.be/-67XecMxsBc 




PER ANNUNCIARE E CELEBRARE questa data storica, domenica 24 gennaio nella Comunità della Cita si farà festa in tre modi:

·     Si innalzerà la bandiera della pace e uno striscione per annunciare agli abitanti del quartiere questo passo di pace. Le ragazze e i ragazzi del Reparto scout del Gruppo Agesci Marghera 1 fin dal mattino saranno impegnati nella costruzione di una struttura di fronte ai condominii della Cita.

·     Nella celebrazione dell'Eucaristia il gesto penitenziale farà memoria di Hiroshima e, in seguito, una testimonianza del Punto Pace di Pax Christi illustrerà il significato del processo di disarmo nel mondo e in Italia.

·     Sarà diffusa a tutti la cartolina che papa Francesco ha voluto distribuire a Roma per non dimenticare “i frutti della guerra”.


L'entrata in vigore del Trattato di Proibizione delle armi nucleari (TPNW) il 22 gennaio 2021, è una tappa cruciale fortemente voluta dalla società civile internazionale. Questo Trattato è il frutto di una costante “iniziativa umanitaria” sostenuta da molti Paesi ed organizzazioni, tra cui la Croce Rossa Internazionale, ottenuta alle Nazioni Unite del luglio 2017 con il voto di 122 Stati su 193.

È un nuovo passo verso la totale eliminazione dalla faccia della terra delle armi più distruttive mai costruite dall’umanità: con la cinquantesima ratifica e la conseguente sua entrata in vigore, il Trattato TPNW diventa infatti la prima legge internazionale vincolante, per chi ha firmato e ratificato contro questi sistemi d’arma. Tra questi non c'è l'Italia

Nell'esprimere la loro soddisfazione per il risultato raggiunto anche grazie allo sforzo della società civile italiana e internazionale, la Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica, membri italiani della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Premio Nobel per la Pace nel 2017), continueranno ad impegnarsi affinché il numero degli Stati aderenti al Trattato possa aumentare.

È importante moltiplicare gli sforzi per far aderire anche l'Italia che, seguendo gli Usa, non ha firmato né conseguentemente ratificato il Trattato ed è uno dei cinque Stati europei che ospitano testate nucleari statunitensi (a Ghedi ed Aviano).


                          

                             (la cartolina fatta diffondere da Papa Francesco. Ritrae un bambino a Hiroshima che porta il fratellino morto)

                              Foto di Joseph Roger O'Donnell







La lettera ecumenica in occasione della Settimana di Preghiera per l'Unità (18-25 gennaio)

 I tre importanti firmatari di questa lettera, un Cattolico, un Ortodosso e un Evangelico, sottolineano come in questa realtà di sofferenza, si è vista moltiplicarsi la solidarietà nella quale le "Chiese e comunità hanno trovato unità in quella carità che è la più grande virtù che, unica, rimarrà come sigillo della nostra comunione fondata nel Signore Gesù" e, all'inizio della lettera, hanno scritto: "non possiamo solo aspettare che dopo questa epidemia tutto torni come prima ... noi invece sogniamo e vogliamo che tutto torni meglio di prima perchè il mondo è segnato ancora troppo dalla violenza e dall'ingiustizia, dall'arroganza e dall'indifferenza".  


Ecco il testo della lettera:


Care sorelle e cari fratelli,

mai come in questo tempo abbiamo sentito il desiderio di farci vicini gli uni gli altri, insieme alle nostre comunità che sono in Italia. La sofferenza, la malattia, la morte, le difficoltà economiche di tanti, la distanza che ci separa, non vogliamo nascondano né diminuiscano la forza di essere uniti in Cristo Gesù, soprattutto dopo aver celebrato il Natale. La sua luce, infatti, è venuta ad illuminare la vita delle nostre comunità e del mondo intero: è luce di speranza, di pace, luce che indica un nuovo inizio. Sì, non possiamo solo aspettare che dopo questa pandemia “tutto torni come prima”, come abitualmente si dice. Noi, invece, sogniamo e vogliamo che tutto torni megliodi prima, perché il mondo è segnato ancora troppo dalla violenza e dall’ingiustizia, dall’arroganza e dall’indifferenza. Il male che assume queste forme vorrebbe toglierci la fede e la speranza che tutto può essere rinnovato dalla presenza del Signore e della sua Parola di vita, custodita e annunciata nelle nostre comunità.

In questi mesi di dolore e di grande bisogno abbiamo visto moltiplicarsi la solidarietà. Molti si sono uniti alle nostre comunità per dare una mano, per farsi vicino a chi aveva bisogno di cibo, di amicizia, di nuovi gesti di vicinanza, pur nel rispetto delle giuste regole di distanziamento. Sentiamo il bisogno di ringraziare il Signore per questa solidarietà moltiplicata, ma vogliamo dire anche grazie a tanti, perché davvero scopriamo quanto sia vero che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (cfr. Atti 20,35). La gratuità del dono ci ha aiutato a riscoprire la continua ricchezza e bellezza della vita cristiana, inondata dalla grazia di Dio, che siamo chiamati a comunicare con maggiore generosità a tutti. Così, non ci siamo lasciati vincere dalla paura, ma, sostenuti dalla presenza benevola del Signore, abbiamo continuato ad uscire per sostenere i poveri, i piccoli, gli anziani, privati spesso della vicinanza di familiari e amici. Le nostre Chiese e comunità hanno trovato unità in quella carità, che è la più grande delle virtù e che, unica, rimarrà come sigillo della nostra comunione fondata nel Signore Gesù.

Desideriamo, infine, intensificare la preghiera gli uni per gli altri, per i malati, per coloro che li curano, per gli anziani soli o in istituto, per i profughi, per tutti coloro che soffrono in questo tempo. Come abbiamo scritto nella presentazione del sussidio per la Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani, oggi la nostra preghiera sale intensa, perché il Signore guarisca l’umanità dalla forza del male e della pandemia, dall’ingiustizia e dalla violenza, e ci doni l’unità tra noi. Ci uniamo con la nostra preghiera anche nella memoria del Metropolita Zervos Gennadios, che per diversi anni ha condiviso con noi il cammino verso la piena unità e ci ha lasciato il 16 ottobre dello scorso anno. La preghiera stessa infatti diventi a sua volta fonte di unità. Ignazio di Antiochia ricorda ai cristiani di Efeso nei suoi scritti: “Quando infatti vi riunite crollano le forze di Satana e i suoi flagelli si dissolvono nella concordia che vi insegna la fede”. Rimanere in Gesù vuol dire rimanere nel suo amore. Quell’amore che ci spinge ad incontrare senza timore gli altri, specialmente i più deboli, i periferici, i poveri ed i sofferenti, come Gesù stesso ci ha insegnato, percorrendo senza sosta le strade del suo tempo.

Viviamo e celebriamo la nostra unità nella preghiera comune, che vedrà riunite le nostre comunità soprattutto in questa settimana.

Un fraterno saluto a tutti nell’amicizia e nella stima che ci uniscono.

Mons. Ambrogio Spreafico, Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo
Mons. Polykarpos Stavropoulos, Vicario Patriarcale della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta
Pastore Luca Maria Negro, Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia

Nei sandali dei disperati ... ogni piccolo aiuto è utile

Oggi nel corridoio centrale della nostra chiesa sono sparsi dei sandali. Desiderano ricordare quanto sta accadendo nei campi profughi dei Balcani, desiderano inquietarci e far in modo che non si ceda all'indifferenza, a non darle spazio altrimenti come potremo celebrare l'Eucaristia?

Diego Saccora ci ha raccontato quanto sta accadendo in un video mostrato durante l'Eucaristia. Non è una emergenza perchè sta avvenendo con continuità da diversi anni. Persone disperate che percorrono la rotta balcanica tra il tentativo di avere un futuro e respingimenti continui che è tristemente conosciuto come "The Game" (il gioco) ...

                                  https://www.youtube.com/watch?v=JeL9pCvWmhY


Questa mattina durante l'Eucaristia delle 10.30 abbiamo raccolto € 500,00 che faremo giungere a Diego per sostenere il progetto "Balkan Route" con il quale l'IPSIA cerca di migliorare la qualità del tempo che le persone sono costrette a vivere nei centri di accoglienza durante il loro percorso migratorio, portando un messaggio di solidarietà e vicinanza umana che ridà dignità a persone che hanno perso tutto in questi anni di viaggio in condizioni terribili.


Attraverso IPSIA è possibile inviare facilmente un contributo: il tuo ....


L'IPSIA è una organizzazione non governativa promossa dalle Acli, che dal 1985 sostiene esperienze di cooperazione internazionale costruendo legami di solidarietà fra i popoli. Ecco il loro sito:

                                                          https://sostieni.ipsia-acli.it



XXXII Giornata del Dialogo tra Cristiani ed Ebrei: Qohelet


 

Hanno trovato casa alla CITA

 


Hanno trovato casa presso la Parrocchia della Risurrezione alla CITA Gruppi e Associazioni diverse:


L'HOSPITALITO
Una Eucaristia sul mondo per condividere il sogno di giustizia dell'Evangelo, come ci ricorda costantemente Papa Francesco

LA FRATERNITÀ ISLAMICO-CRISTIANA
Comunità di condivisione e promozione del progetto di Fratellanza universale

GLI SCOUT DELL'AGESCI
che lasciano traccia di un mondo migliore di come l'abbiamo trovato

PAX CHRISTI ITALIA
Ostinati costruttori di pace con gli occhi sulle ingiustizie lontane e vicine

LIBERA
Associazioni, nome e numeri contro le mafie


*-*-*-*-*-*

OGNI GRUPPO, OGNI PERSONA, OGNI ASSOCIAZIONE
potrà sentirsi e si sentirà a casa in questa piccola Comunità di periferia in ricerca, potrà conoscere e confrontarsi con tante altre realtà che vi hanno trovato casa.

Per informazioni chiama lo 379 208 0083



I Progetti di solidarietà della Parrocchia della Risurrezione




 

    Parrocchia della Risurrezione alla Cita di Marghera

I progetti di solidarietà

Vieni a trovarci e prova la gioia di condividere un progetto sostenendolo o prestando il tuo servizio volontario

Per informazioni chiama 379 208 0083

 


Oltre alle iniziative di solidarietà Vicariali e Diocesane come per esempio la Caritas, la mensa-dormitorio “Papa Francesco”, ecco i progetti specifici della Parrocchia della Risurrezione:



1 - DO.MANI alla Speranza

Con la massima discrezione, un piccolo gruppo di “tre saggi” della Comunità, ha individuato alcune situazioni familiari che sono in una reale condizione di difficoltà economica in questo tempo di pandemia. Senza pubblicità e con grande rispetto delle persone, attraverso il parroco, verrà consegnato un contributo alle famiglie.

Chi desidera partecipare può telefonare allo 379 208 0083 per avere informazioni. L’importante è che si possa contribuire, anche con un piccolo contributo ma costante per 6 mesi.

 

2 - Le Colazioni della Domenica

Da anni oramai, dalle sette di ogni domenica ci si trova in tanti a fare colazione assieme alle persone disagiate della città.

La pandemia le ha per il momento sospese ma, durante la settimana, gli ultimi diventati amici, trovano il conforto di un buon giorno, il sollievo di un caffè bevuto in compagnia e il sollievo di una toilette non a pagamento.

 

3 – Barbiere per tutti

Costretti dalla pandemia a chiudere la Barberia della Cita, abbiamo inventato i Buoni-Barbiere che i più poveri possono usare in città nei centri partner del progetto.

Per aiutare questo gesto di attenzione e cura delle persone, ogni volta che vai ad accorciarti i capelli dona un buono per chi non ci può andare.

Per informazioni chiama lo 379 208 0083

 

4 – Orto Solidale

La passione per coltivare la terra diventa opportunità di lavoro per fratelli disagiati e i sapori degli ortaggi coltivati con metodo bío realizzano il sogno dell’Enciclica “Laudato sì” per ascoltare tanto il grido della terra quanto quello dei poveri...

È bello riscattare la solitudine degli esclusi con la dignità di un piccolo compenso per il lavoro compiuto con serietà.

I frutti della terra secondo le stagioni si possono trovare al banco domenicale davanti alla chiesa.

 

5 – Ciclofficina di Vitalis

A noi appassiona aggiustare vecchie biciclette che altrimenti sarebbero state gettate via e offrirle a tanti cittadini di “serie B” che possono così muoversi liberamente in città. Con quattro soldi una bici diventa l’auto di tanti fratelli che vivono in strada.

Per sostenere il lavoro di due meccanici autodidatti chiamaci allo 379 208 0083.

 

6 – Roof Garden

Le indimenticabili cene in terrazza o nel salotto di casa, hanno lasciato il posto in questo tempo di pandemia al magico “Roof Garden a Casa Tua” con gli stessi delicatissimi sapori in versione da asporto che non ha certo abbassato la qualità dei menu di questa unica esperienza di “home restaurant”.

Continua così la passione per la cucina e la cura della convivialità della tavola, capace di garantire un giusto compenso ai migranti e ai senza dimora che vi lavorano.

Per prenotare una serata dai sapori del mondo telefona allo 349 254 0867

Facebook: https://www.facebook.com/RoofGardenCita?locale=it_IT%2F

e-mail: roofgardencita@gmail.com

 

7 – La Casa di Amadou

La convivialità che dal 2015 offerto in canonica il calore dell’amicizia a tante persone migranti è diventata adulta i due Associazioni: “Casa di Amadou” e “DiCasa”.

A sua volta nel 2018 l’Associazione Casa di Amadou a dato vita al progetto “Jumping” per dare sostegno abitativo, formativo, di ricerca e inserimento lavorativo.

Le persone che abitano nei 15 appartamenti gestiti dalle due Associazioni e molte altre persone migranti presenti nel territorio sanno che, venendo alla Cita, non trovano solo i corsi di italiano o i seminari formativi, ma anche un thè e una chiacchierata per non sentirsi soli.

Passata la pandemia il patronato riprenderà a riempirsi di ragazze e ragazzi che non vedono l’ora di tornare alla Casa di Amadou con i sapori e i ritmi dei loro paesi di origine. Alle operatrici del progetto Jumping si affiancano tanti volontari nella nuova sede di via Cavallotti 26 a Mestre.


Casa di Amadou, pagina Facebook: https://www.facebook.com/LaCasaDiAmadou?locale=it_IT%2F


 

 

8 – L’Apiario della Cita

Sono queste splendide creature sociali ad insegnarci a fare comunità, dove nessuno escluso ciascuno prezioso. L’ottimo miele nelle varietà 1000 fiori e tiglio è una concreta restituzione di giustizia verso gli amici in difficoltà che lavorano all’Apiario. È bello contribuire a contrastare l’estinzione delle api, sconosciuta emergenza mondiale e portarsi a casa il Miele della Cita.

Per informazioni e acquisti telefonare allo 379 208 0083




Domenica 17 gennaio 2021, ore 18.00 - Hospitalito

 


La presentazione e la benedizione dell'Icona

 

Presentazione dell'Icona: dialogo tra don Nandino e Fabio, l'autore

Benedizione e incensazione dell'Icona

La Preghiera di Benedizione dell'Icona

Ti benediciamo, Padre santo: 
nel tuo immenso amore verso il genere umano, 
hai mandato nel mondo 
come Salvatore e primogenito tra molti fratelli 
il tuo Verbo eterno, 
fatto uomo nel grembo della Vergine purissima, 
in tutto simile a noi, fuorché nel peccato.

Tu ci hai dato in Cristo 
il modello perfetto della santità: 
la Chiesa lo venera bambino, 
e in lui, piccolo e fragile, 
adora il Dio onnipotente; 
contemplando il suo volto scorge la tua bontà, 
ricevendo dalla sua bocca le parole di vita, 
si riempie della tua sapienza; 
scoprendo le insondabili profondità del suo cuore, 
si accende del fuoco dello Spirito, 
effuso sui nuovi figli; 
guardando il suo corpo piagato 
venera quel sangue prezioso 
che la rende pura e santa; 
esultando per la sua risurrezione, 
pregusta la gioia delle nozze eterne.

Concedi, o Padre, che i tuoi fedeli, 
onorando questa sacra effigie 
abbiano gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, 
e, dopo aver portato l'immagine dell'uomo terreno, 
rispecchino finalmente quella dell'uomo celeste. 
Il Figlio tuo, o Padre, sia per tutti noi 
la via che ci fa salire a te, 
la verità che ci illumina, 
la vita che ci nutre e ci rinnova, 
la luce che rischiara il cammino, 
la pietra su cui possiamo riposare, 
la porta che introduce nella nuova Gerusalemme.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.