Introduzione
La liturgia di oggi è dedicata alla Santa Famiglia e ci invita ad approfondire il mistero dell’Incarnazione, anche sotto questo particolare aspetto.
Gesù nasce ed è accolto in una famiglia, una famiglia come tante del popolo ebraico nella Palestina dell’epoca, desiderosa di una vita semplice, operosa e pacifica. Una famiglia che però si trova fin dall’inizio coinvolta in vicende tragiche e dolorose, costretta a fuggire dalla violenza insensata del potere, ad essere profuga ed esiliata in Egitto per poi ritornare, rivivendo l’esperienza dell’Esodo.
Di fronte alle tante ed anche estreme difficoltà, ciò che contraddistingue la Santa Famiglia è la ricerca della volontà del Signore a cui affidarsi per trovare una via di salvezza, ed è un itinerario di fede non facile, né scontato quello che Maria e Giuseppe intraprendono. Questa ricerca si basa innanzitutto su una capacità di ascolto interiore, simboleggiata dai messaggi che Giuseppe riceve in sogno dagli angeli.
Il Vangelo di oggi, come sempre, ci interroga. Possiamo pensare che anche a noi sia rivolto il messaggio dell’angelo a Giuseppe “Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre”. Possiamo pensare che dovremmo cercare di accogliere Gesù dentro di noi, nella nostra vita e di accoglierlo e proteggerlo in tutte le persone deboli, indifese, minacciate nella loro esistenza dagli Erodi del nostro tempo.
Intenzioni penitenziali
- Signore, ti chiediamo perdono, per tutte le volte in cui nelle relazioni familiari non abbiamo seguito l’esempio della famiglia di Nazareth, ed è mancato il rispetto e l’ascolto reciproco.
Signore pietà.
- Signore, ti chiediamo perdono, per tutte le volte in cui non abbiamo seguito l’esempio di Maria e di Giuseppe, e non ci siamo posti in ascolto per capire in quale direzione ci indicavi di andare.
Cristo pietà.
- Signore, ti chiediamo perdono, per tutte le volte in cui non abbiamo saputo riconoscere, nelle persone e nelle famiglie in difficoltà, un grido di aiuto che chiedeva la nostra attenzione e la nostra solidarietà.
Signore pietà.
Preghiere dei fedeli
Per la Chiesa, famiglia di figli di Dio e di fratelli in Cristo, perchè sia casa accogliente in cui fare esperienza di amore vero e di misericordia.
Preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
Perché nella Chiesa, così come nella società, non vi sia discriminazione ma accoglienza e rispetto verso tutte le persone, le coppie e i nuclei familiari indipendentemente dall’orientamento sessuale e di genere.
Preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
Per le famiglie e le persone che costrette ad emigrare, in fuga dalla povertà, dall’oppressione e dalla guerra e alla ricerca di condizioni di vita più sicure ed umane, perchè trovino aiuto e accoglienza e si realizzano i ricongiungimenti delle famiglie divise.
Preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
Per le famiglie e le popolazioni colpite dalla violenza distruttiva e insensata della guerra in Ucraina, a Gaza, in Sudan, in Myanmar e nei tanti conflitti attivi nel mondo, perché per tutti giunga presto il dono di una pace vera e duratura.
Preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
Per le nostre famiglie, preghiamo con le parole di papa Francesco, perché possano diventare sempre più “comunità di amore e di riconciliazione, in cui si sperimenta la tenerezza, l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco”.
Preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
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Don Nandino ha inviato questo
"E la pace di Cristo regni nei vostri cuori"!
Non è solo un auspicio quello che Paolo oggi ci ha consegnato: "La pace va costruita adesso o mai più di fronte a chi vuole farci ritenere necessaria la guerra".
È stato don Primo Mazzolari ad attualizzare questa Parola, dalla chiesa di Bozzolo (comune della provincia di Mantova, dove fu parroco), dopo aver provato gli orrori della prima guerra mondiale.
Don Nandino sta presiedendo proprio lì a Bozzolo la memoria di questo coraggioso testimone e vuole unirsi a noi con questa preghiera di don Mazzolari:
Signore, ci
unicamente noi e non gli altri,
né chi sta in alto né chi sta in basso,
né chi crede né chi non crede.
Ci impegniamo senza pretendere che altri s’impegnino.
Ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna,
senza accusare chi non s’impegna.
Il mondo si muove se noi ci muoviamo,
si muta se noi ci mutiamo.
Ci impegniamo noi, non gli altri.

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