Messaggio per la pace 2021
“PER UNA CULTURA DELLA CURA”
(Prima parte elaborata da Anna)
La seconda parte è stata pubblicata il 3 gennaio 2021
Caro 2021, bene arrivato!
Come tutti gli anni questo nuovo inizio ci trova pieni di buoni propositi, quelli di tutti gli anni: ci metteremo d’impegno per perdere qualche chilo, torneremo a fare un po’ di movimento, riordineremo finalmente il vecchio magazzino.
Sappiamo però che passato l’entusiasmo iniziale, con il passare dei giorni i buoni propositi si scoloriranno e verranno dimenticati…fino al prossimo anno.
Questa volta però a qualche proposito non dobbiamo proprio rinunciare, se vogliamo guardare con occhi nuovi questo 2021 dobbiamo lasciarci contaminare, le contaminazioni quelle buone, affinché dei piccoli gesti possano essere segno tangibile del nostro prenderci cura gli uni degli altri.
1) Si sa, il rapporto con il vicinato non sempre è facile e trovare il giusto equilibrio a volte è faticoso: ma suoniamolo questo benedetto campanello di chi ci abita accanto, chiediamo come sta, se ha bisogno di qualcosa; non sarà forse subito amore, ma con pazienza ed attenzione potrà tessere quelle belle relazioni che poi ne generano altre a catena. Allora questo vicinato non sarà più un’entità astratta ma diventerà una piccola comunità di vita.
2) Questo sarà un esercizio un po’ più impegnativo, ma fondamentale per cambiare il nostro stile di vita: fare la spesa! Proviamo allora a cambiare qualcosa nel nostro acquistare, a prenderci cura del bene comune con queste attenzioni: chiediamoci da dove vengono i prodotti che consumiamo, chi ha lavorato per produrli, chiediamoci se ai lavoratori è stato riconosciuto il giusto compenso, chiediamoci se facendo qualche passo in più non sia possibile non usare il solito supermercato ma il negozio più piccolo, magari di quartiere, quello dove puoi anche fermarti a fare due chiacchiere, quel banco al mercato che vende ciò che produce, nella giusta stagione e nel rispetto della terra.
3) Quante volte dobbiamo svuotare il contenitore della plastica? Sicuramente tante, ma proprio tante. Allora proponiamoci di cominciare ad acquistare solo prodotti sfusi, senza scatole, né vaschette, ne plastica; portiamo con noi la nostra borsa e quando ci propongono il sacchetto, ringraziamo con un sorriso: no grazie non serve, ho la mia. Quanta plastica in meno, quanti rifiuti in meno, quanto potrà ringraziarci la nostra terra per questa piccola fatica.
4) L’indifferenza è un Male con la M maiuscola, proviamo ad indignarci, ad arrabbiarci anche quando ci troviamo difronte ad ingiustizie, a disparità, all’illegalità. Leggere, informarsi, andare a fondo dei problemi può aiutare a cambiare prospettiva con una maggiore coscienza critica e a portare passo dopo passo a quel cambiamento fecondo di cui parla anche Papa Francesco.
5) Vorrei poi che ci prendessimo cura gli uni degli altri, soprattutto dei più fragili; ci sono tante occasioni per impegnare un po’ del nostro tempo per aiutare chi fa più fatica (in parrocchia, nel nostro quartiere), per restituire dignità e giustizia a chi l’ha persa. Ecco allora un buon proposito: dedicare un po’ del nostro tempo in progetti di promozione della persona, di vicinanza, di solidarietà.
6) Ed infine sorridere, perché un sorriso riscalda il cuore, rassicura chi ho vicino, contagia relazioni. Un sorriso ha la capacità rivoluzionaria di gettare ponti l’uno verso l’altro, di generare relazioni feconde e di consolare chi fa più fatica.
Ed allora buon 2021 a tutti, con un sorriso, oltre la mascherina, perché anche i nostri occhi e i nostri sguardi sanno sorridere
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