L'Icona del Battesimo di Gesù

 



L'ICONA rappresenta due delle tre Manifestazioni di Gesù (Epifania, Battesimo e Nozze di Cana) che, nella tradizione ortodossa vengono raccolte in un'unica festa (nella nostra trazione invece è il Natale, l'Epifania e il Battesimo) 

L'ICONA dipinta da Fabio  è in stile copto-etiope. Queste icone si differenziano molto nello stile da quelle normalmente da noi conosciute che sono di origine greco-russa. Sono meno ieratiche e perdono molte delle caratteristiche teologico-dogmatiche che caratterizzano quelle orientali e bizantine e hanno una loro particolare sostanziale uniformità stilistica. I colori sono vivaci, l’uso del chiaroscuro è limitato ai vestiti. Lo sfondo, per il quale non viene usato l’oro, è neutro e proietta le figure in un mondo ultraterreno accentuandone la serenità spirituale che emanano. Particolare rilievo, oltre che alle mani, viene dato al volto, rotondo in genere volto di tre quarti e con grandi occhi e labbra carnose tipiche della configurazione fisica locale. Il corpo si intuisce appena.

Può colpire che pur essendo l’Etiopia di antichissima evangelizzazione (prima decade del IV secolo), siano giunte fino a noi icone databili solo dopo il 1400. In merito ci sono diverse ipotesi ma nessuna convincente fino in fondo. Fatto sta che in quel secolo inizia una buona fioritura di dipinti su tavola nelle quali si vede una chiara influenza veneto-cretese dovuta alla presenza in quelle terre di diversi artisti, in particolare veneziani (ma anche dalmati e siro-palestinesi), tra i quali Nicolò Brancaleon (1480-1520). Erano stati richiesti in una ambasceria dal negus Dāwit I del 1401.

La scelta di Fabio di dipingere icone in stile copto-etiope, passa attraverso la ricerca dell’origine della musica raggae che pone le sue radici nella religione rastafariana guidata dall’imperatore dell’Etiopia Hailé Selassié e nel pensiero di Marcus Garvey. Religione che assimila ebraismo (presente in Etiopia dalla diaspora causata dalla distruzione di Gerusalemme nel 587 AC) e cristianesimo. Incontrate le loro icone, decide di imparare a dipingerle. Si prepara facendo un corso di iconografia, partendo dalla tecnica della preparazione delle tavole, dall’uso solo di colori naturali e dell’uovo. Nel 2001 inizia a dipingere su tavola ma anche su pergamena. In questi anni ha l’occasione di fare due mostre: una Mosca e l'altra a Ca’ Foscari.



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