L'invito a ringraziare e a pregare



La preghiera nell'Eucaristia di questa domenica è stata indirizzata a un ringraziamento e a una preghiera al Signore.

Il ringraziamento per l'interruzione dell'export verso Riad in particolare di bombe e missili per aerei, la preghiera per l'Italia perchè, in questa situazione di stallo politico, si sappia far fronte come ha detto il Presidente Mattarella nel suo messaggio di fine anno, alla "sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l'unità morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà". 

Un pensiero, è stato detto, capace di "profezia" nel senso della capacità di stimolare verso il futuro con convinzione in questa domenica nella quale le figure di profeti vengono messe in primo piano.

Anche l'invito al segno della pace ha preso ispirazione dal messaggio di fine anno del Presidente Mattarella: "sono emersi segnali importanti, che incoraggiano una speranza concreta. Perché non prevalga la paura e perché le preoccupazioni possano trasformarsi nell'energia necessaria per ricostruire, per ripartire". Ci si è salutati stringendo i pugni in segno di augurio per poter trovare l'energia necessaria per superare questo momento.

Sul presbiterio due bandiere: quella arcobaleno della pace e quella tricolore italiana con al centro riprodotto il testo della nostra Costituzione.



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