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1 gennaio 2021 - Festa di Maria SS. Madre di Dio

 Oggi la liturgia è iniziata con questa preghiera che possiamo fare nostra i prossimi giorni:

Fin dal primo giorno di un anno che vogliamo davvero nuovo …

 

Maria, donna del primo sguardo, donaci la tenerezza della Cura!

 

Nelle notti d’inverno i pastori, al crepitare del fuoco di bivacco, parlavano di colui che sarebbe venuto e i loro occhi, come i nostri nell’attesa del vaccino, luccicavano di attesa.

Oggi vediamo gli effetti devastanti del virus soprattutto negli occhi dei malati in quelli di chi è ferito dal lutto e dal distacco. Scrutiamo negli occhi degli impoveriti e in quelli di chi non ha protezioni, né una casa, nè affetti: occhi spesati di anziani soli nelle case di riposo e di bambini nervosi e tristi. Occhi stanchi di chi si fa prossimo negli ospedali; occhi di esuli e di oppressi. Occhi pieni di attese e di sogni.

 

Maria, tu che hai avvolto il piccolo Gesù con lo sguardo prima ancora di avvolgerlo in fasce, donaci occhi nuovi in questo tempo di sguardi limitati dal lockdown e dalla nostra indifferenza. 

 

Santa Maria, donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore oggi che il virus e ci ha rubato la capacità di trasalire. L’anima è riarsa come il greto di un torrente senz’acqua. Le falde profonde della meraviglia si sono prosciugate e luccichio delle feste di Natale rischiano di spegnere la gioia del Dio-sempre-con-noi. 

Ma tu allora, Maria, tu che hai provato le sorprese di Dio, restituiscici, ti preghiamo, il gusto della novità promessa e già iniziata attorno a noi; non risparmiarci la gioia degli incontri decisivi e sempre nuovi che, pur ripetuti infinite volte, abbiano il sapore della “prima volta”.

 

Santa Maria, donna del primo sguardo, donaci la tenerezza della cura.

 

Le tue palpebre, quella notte, sfiorarono l’agnello deposte i tuoi piedi con un tiepido brivido d’ala. Le nostre, invece, a volte si poggiano sulle cose, pesanti come pietre; feriscono i volti, come lame di rasoio. I tuoi occhi avvicinavano e noi vogliamo imparare a fare tante coccole di cura, senza tenere a distanza i cuori. I tuoi occhi vestirono di carità il Figlio di Dio; i nostri, invece, spesso spogliano con cupidigia i figli dell’uomo o li tengono a distanza perché ci infastidiscono. Al primo contatto delle tue pupille con la sorgente della luce, gli sguardi delle generazioni passate si illuminarono. Se noi ci alimentiamo di lamenti, rischiano di spegnere gli sguardi delle generazioni future.

 

Santa Maria, donna del primo sguardo, grazie perché, curva su quel bambino, ci rappresenti tutti quando vogliamo prenderci cura di chi sta male, apri le mani e cuori nel dare un nome ai mille doni di Dio. Tu sei la prima creatura ad aver contemplato la carne di Dio fatto uomo: e noi vogliamo affacciarci alla finestra degli occhi tuoi per vedere in chi ci sta accanto il Figlio di Dio che è nato per starci vicino. Grazie, impareggiabile amica dei nostri Natali, speranza delle nostre solitudini, conforto dei nostri presepi rattristati dagli aggiornamenti delle vittime e dei contagi.

 

Tu che ti sei guardata attorno e non hai respinto i pastori, gli ultimi di allora, insegnaci lo sguardo che cerca di accogliere, accompagnare, proteggere e poveri emigranti.

 

La pandemia ci ha insegnato a fare nostro il dolore degli altri, anche se sconosciuti. Alza il volume dei cori di angeli che hanno ripristinato il testo più giusta del Gloria: è nato per tutti il Salvatore e non un castigamatti che giudica. Tu sai bene, Maria, che il nostro Dio non ama “gli uomini di buona volontà” come se dovessero meritarselo, ma tutti, perché “amati dal Signore!”

 

Maria, donaci occhi che comunichino, in particolare a chi pensa di essere lontano, l’amore di Dio che cerca tutte e tutti e vuole ognuno felice.

 

E come tu guardavi con tenerezza e cura la folla del presepio, fa che anche noi guardiamo le moltitudini come fratelli e sorelle e ogni persona come l’amata da Dio, perché non esiste nessuno, qualunque sia la sua condizione il suo comportamento, che possa sentirsi escluso dal suo amore.

Sotto il tuo sguardo di donna e di madre, fa o Maria che ci guardiamo in modo più fraterno, con la tenerezza della cura!

 

(Testo ispirato alla preghiera di Don Tonino Bello: Maria donna del primo sguardo)


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