Siamo passati dalla pietra della solitudine che crea un disagio e che porta ad essere disorientati (2° pietra). Tutto questo genera insicurezza. Terza pietra di oggi.
L’insicurezza è quella condizione di paura, come è ben rappresentata dall’urlo di Munch dove il pittore vuole rappresentare la condizione esistenziale dell'uomo moderno, afflitto dalla solitudine, dall'incomunicabilità, dall'angoscia. È la mancanza di certezze che porta ad essere indecisi a dubitare di tutto, ad essere sfiduciati.
Tu chi sei? È la domanda spontanea che scaturisce dall’uomo confuso, è la domanda che si sente porre Giovanni il Battista in maniera insistente nel Vangelo: Tu, chi sei? Chi sei, dunque? Sei tu Elia? Sei tu il profeta? Chi sei? Che cosa dici di te stesso?
Ma questa sensazione di insicurezza viene superata dall’invito di questa terza domenica di avvento, la domenica Gaudete, della gioia:
Isaia nella prima lettura ci dice: Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio.
San Paolo nella seconda lettura poi ci offre la ricetta con tre ingredienti per vivere bene in un atteggiamento di ricerca e di fiducia:
siate sempre lieti, pregate ininterrottamente e, in ogni cosa rendete grazie a Dio.
E non spegnete lo Spirito dice sempre San Paolo!
ATTO PENITENZIALE
Ogni giorno mi trovo a pianificare ed organizzare la mia vita e quella della mia famiglia, spesso illudendomi che tutto andrà come mi aspetto ma, poi, all’improvviso, qualcosa irrompe e ci impone di fare diversamente. Signore perdonaci per tutte le volte che non abbiano accolto la tua mano guida sicura per i nostri passi.
Ho passato parte della mia vita ad essere insicuro su tutto, pieno di dubbi verso le mie capacità, i miei sentimenti, il mio modo di agire. Ero in uno stato costante di dubbio che mi paralizzava attendendo conferme da parte di altre persone. Ti chiediamo perdono Signore per tutte le volte che non mi sono sentito amato e preso in braccio da Te.
Signore ti chiediamo perdono per tutte le volte che pensiamo di saper tutto e poter fare tutto e invece, poi siamo insicuri e non sappiamo che direzione prendere, senza fiducia nel prossimo e non riusciamo più a vedere la Tua luce.
PREGHIERA DEI FEDELI
Insicurezza è quella di Anna, arrivata dal Ghana, che è riuscita a far nascere i suoi figli in Italia e a farli andare a scuola, mentre lei è analfabeta. L'insicurezza economica e abitativa attraversa ogni giorno la sua vita: Anna è una gran lavoratrice sempre pronta a ricominciare. Signore, aiuta noi fratelli e sorelle italiani a dare un vero conforto alla precarietà della vita sua e dei suoi figli, includendoli in quel benessere che spesso diamo per scontato e non facendo prevalere la nostra insicurezza e la paura dell'altro, che spesso sfociano in indifferenza e mancanza di accoglienza. Per questo noi ti preghiamo.
Quando sento parlare di insicurezza, il mio primo pensiero va a quei lavori dove la sicurezza spesso non viene, colpevolmente, garantita e dove sono le persone che a quei lavori non possono rinunciare a farne le spese, anche morendone. Di questo Signore, noi ti chiediamo perdono, ma ti chiediamo anche la capacità e la forza di vigilare, perché i datori di lavoro garantiscano sempre quella sicurezza che protegge la vita.
Da quasi un anno ormai viviamo una situazione di insicurezza, nella quale siamo timorosi, a volte privi di fiducia negli altri, spesso indecisi su come dobbiamo comportarci per garantire la protezione di noi stessi e degli altri dal contagio. È come cercare di mantenere l’equilibrio su di una corda allentata sulla quale cerchiamo di fare acrobazie per non cadere: Signore, aiutaci ad avere la forza di andare avanti e a trovare in questo periodo di Avvento la speranza che alla fine dell'attesa troviamo Te sempre.
Insicurezza è quella di chi non ha fiducia in sé stesso e aspetta che siano sempre gli altri a dirgli cosa fare. Signore, ti preghiamo, facci trovare il modo giusto per stare vicino a chi prova questa insicurezza e a donargli gli strumenti migliori per imparare a vivere senza sentire più quel bisogno dell'opinione degli altri come della coperta di Linus e a capire che è all'ascolto, di Te e della nostra coscienza che dobbiamo porci per arrivare a compiere le scelte migliori, quelle che Tu vuoi per noi.
L’insicurezza mi ha seguito come un’ombra per gran parte della mia giovinezza e io stesso vivevo come un’ombra, l’ombra di me stesso. Questo mi impediva di costruire qualsiasi legame stabile. Poi ho capito che la vita non può darci sicurezze, ho scoperto la bellezza delle sfide e del rischiare, dell’esporsi, degli errori dai quali impariamo senza vergognarsi perché, quello che siamo, lo siamo anche grazie a quelli. Signore, affinché troviamo sempre il di uscire dalla nostra insicurezza, forti della sicurezza che tu sei al nostro fianco sempre, per questo noi ti preghiamo.
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