Abbiamo chiesto perdono per tutte le volte che:
· non sappiamo dove sbattere la testa di fronte alle difficoltà, quando ci si presentano problemi a cui non sappiamo dare una risposta e quando non ci rivolgiamo a te nella preghiera per chiedere conforto
· eravamo convinti di poter dominare completamente la nostra vita, quella del mondo, della natura e invece ci siamo trovati ben più fragili di quanto potevamo pensare e questo ci ha disorientati e ridimensionati, ricordandoci che siamo creature e non siamo il Dio creatore
· tutto ci sembrava al proprio posto, tutto era comprensibile, tutto ben saldo, se qualcosa si rompeva avevamo la certezza di poterla riparare. In questi lunghi mesi abbiamo scoperto che non è così e ci siamo trovati disorientati perché abbiamo mancato di umiltà
Abbiamo pregato assieme per:
· gli uomini e le donne che hanno perso i propri legami familiari, o sono senza casa, senza lavoro; perché trovino la forza di reagire alla propria condizione con l’aiuto delle istituzioni e con la solidarietà della comunità cristiana
· gli anziani e le persone che vivono da sole e che in questi mesi sono costrette all’isolamento; per chi è ricoverato negli ospedali e nelle case di riposo e non può vedere il volto e il sorriso di un familiare: perché qualcuno sia disponibile a farsi prossimo donando del proprio tempo e condividendo un tratto della loro vita
· perché la Chiesa sull’esempio di Giovanni il Battista sappia annunciare a tutti la Parola di Dio che chiama alla conversione, cioè a cambiare il nostro modo di pensare, di agire, ad appianare insofferenze e asperità, a fare spazio a Gesù che viene
· la nostra comunità: perché si senta strumento di colui che viene a rialzare chi fa fatica, chi si sente indifeso, smarrito, o vittima delle proprie fragilità. Fa’ o Signore che testimoniamo una fede liberante che non ha la pretesa di obbligare gli altri a fare la “mia strada”, ma una fede che offre a ciascuno la possibilità di vivere il Vangelo secondo la propria strada
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