Una Comunità che, insieme, ha dato nome

alla pietra del disorientamento


                                                                                (Jackson Pollock)

Grazie sorella, grazie fratello, della confidenza e dell'apertura di cuore che ci fa partecipare alla tua esperienza di Disorientamento. 

Alcuni di questi contributi sono formulati come preghiere, altri sono diventati invocazioni di perdono, altri ancora preghiere.

Facciamo nostri in questa settimana tutti questi contributi, trasformandoli in una preghiera che, unita, sale al Signore.

 
1.     Che cos'è il disorientamento? È non sapere dove sbattere la testa quando ti si presentano problemi a cui non sai dare una soluzione. E non sono problemi da poco.... E allora ti rivolgi a Lui, lo invochi, lo supplichi e solo la preghiera ti dà il CONFORTO di cui hai bisogno
 
2.     Quando non mi trovo consapevolmente nel presente, unica realtà oggettiva, mi sento disorientato e smarrito, vittima delle mie fragilità
 
3.     Il disorientamento io lo trovo nelle persone che hanno perso i legami familiari, sono senza lavoro, senza casa! Non hanno la forza di reagire!
 
4.     DISORIENTAMENTO che nasce da una delusione, una perdita, delle speranze disattese, un dolore … Lo dice la parola stessa che è una perdita dell’orientamento, ci si sente smarriti, incapaci di proseguire il cammino. Io l’ho sempre vista come una improvvisa mancanza di equilibrio, come quando si inciampa e si cade, cadendo si percepisce il vuoto e la mancanza di difese. In alcuni momenti di difficoltà di questo tipo ho pensato che in fondo perdere l’equilibrio ogni tanto ci fa bene, ci mostra le cose in una prospettiva diversa e ci fa uscire da quella che in inglese si chiama “comfort zone”. Si, la fatica è rialzarsi e trovare le energie per proseguire. Come in molti altri casi anche qui credo che sia l’amore che può aiutarci a ritrovare la direzione giusta: il senso di appartenenza, la fratellanza/sorellanza, l'apertura. Angela
 
5.     Raramente sento disorientamento, perché il mio lume è Cristo. Mi sono sentita disorientata quando sono stata mobizzata al lavoro, ma quella luce mi ha sorretta. Ora sono felice anche al lavoro. Prego per le mie amiche e coetanee A. e R. che nella loro condizione di malattia disorientamento certamente sentono. Colui che attendiamo sia la loro luce. Giannarosa 
 
6.     Ci simo trovati improvvisamente disorientati in una situazione completamente nuova senza punti di riferimento difronte alla fragilità del nostro essere uomini
 
7.     Disorientamento è come essere in un bosco di notte senza luna: il buio assoluto senza sentieri segnati, ci si scopre spersi, senza punti di riferimento, con rumori e versi sconosciuti che intimoriscono, i nostri sensi allertati, spaventati e non si ha nessuno e nulla a cui chiedere aiuto, a cui aggrapparsi, sostenersi se non noi stessi e io nostro bisogno di essere consolati, di scoprirci “soli-con”, di condividere questa situazione
 
8.     Il distanziamento inizialmente mi ha disorientato; ancora di più il trovarmi costretto a passare da un vivere fianco a fianco di molte persone, al sospettare di chi mi si avvicina troppo, di chi mi è accanto nei mezzi pubblici. Poi questa situazione mi ha fatto capire meglio chi sono e a declinare più profondamente il senso delle relazioni spianando insofferenze e asperità
 
9.     Penso spesso al disorientamento di anziani e persone che vivono sole al trovarsi costrette ad essere ancora più sole nell’isolamento; a chi negli ospedali e nelle case di riposo si sono trovate senza vedere più il volto ed il sorriso di una persona familiare ma solo di “estranei” alla loro vita di prima o fuori di quella realtà. Lo percepisco ricordando l’attesa che avevo quando mi sono trovato ricoverato in ospedale
 
10.  Eravamo convinti di poter dominare completamente la nostra vita, quella del mondo, della natura e ci siamo trovati ben più fragili di quanto potevamo pensare: questo ci ha disorientato e ridimensionato, riportati alla dimensione di creature e non di creatori: Signore perdonaci
 
11.  Tutto ci sembrava al suo posto, tutto comprensibile, tutto sembrava essere ben saldo; se non lo era e, quello che non lo era, avevamo la certezza di poterlo riparare. Abbiamo scoperto che non è così e ci siamo trovati disorientati: spero questo ci insegni ad essere più umili
 
12.  Ci sostenevamo gli uni con gli altri, appoggiandosi gli uni agli altri; improvvisamente ci siamo trovati a dover stare lontani ed evitare anche quelle vicinanze che, con solo la loro presenza ci davano sicurezza e gioia. La nostra realtà, il nostro quotidiano mondo di relazioni e il modo di relazionarci è andato in frantumi: questo ci ha disorientato. Ora ci vuole, senza avere alcuna certezza, pazienza e impegno per riscoprire un modo nuovo di essere; a ridefinire la lontananza e la vicinanza
 
13.  Mi ha disorientato il trovarmi a chiedermi se, con tante persone che frequentavo, eravamo mai stati realmente “vicini”, il chiedermi cosa sia la “vicinanza”, cosa possa essere, quale forma possa assumere il sostenersi pur essendo costretti ad essere “lontani”
 
14.  Mille interviste, mille opinioni spesso divergenti, il conoscere nel dettaglio un dibattito in corso più che offrire elementi positivi di conoscenza, mi è sempre più diventato disorientante. Trovare un equilibrio in mezzo a questa tempesta di voci mi è difficile, mi fa vivere nella tensione della speranza che la meta del vaccino sia sempre più vicina. Affidarsi ma non aggrapparsi solo a questa speranza mi è difficile
 
15.  Le esperienze di dis-orientamento ci portano ad essere non- orientati, cioè privati di uno scopo da raggiungere e delle energie necessarie per attuare un'attività, anche minima. Ci si sente paralizzati, angosciati e incapaci. Proprio l'esperienza dei Magi ci può aiutare a ri-orientare la nostra vita lasciandoci guidare dalla stella che ci conduce all' incontro col bambino Gesù. È necessario accettare la fatica del cammino ed alimentare il desiderio dell'incontro (puoi meditare MT. 2, 1-18). Non possiamo delegare questa ricerca, come ha fatto Erode, che non si è lasciato coinvolgere. Proviamo a farci illuminare da questa stella. Scegliendo il Vangelo come guida nelle scelte del periodo di Avvento.
 
16.  Non la pretesa di obbligare gli altri a fare la mia strada ma la possibilità di ognuno di vivere il vangelo ci farà testimoniare una fede liberante.
 
17.  Disorientamento. Quando tuo figlio, in un pianto a dirotto, ti confessa di essere gay, ti manca il fiato. Tu, DISORIENTATA, cerchi conforto, speranza, accoglienza e comprensione nella Chiesa, Madre. Ti rivolgi al sacerdote che conosce tuo figlio e la tua famiglia e qui trovi chiusura. Ti dice che tuo figlio è sbagliato che deve cambiare deve guarire. Questa chiusura ti fa molto male dentro e questo dolore lo porti con te per molti anni. 
Poi incontri un SACERDOTE di FRONTIERA che ti accoglie e ti abbraccia.




(Caravaggio)
La vocazione di Matteo
Gesù lo indica, per "chiamarlo", gli indica una strada ... la strada della sequela


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