Il tatto è sottoposto a una sorta di proibizionismo, è un periodo difficile per il più importante dei sensi: la pandemia ha reso tabù.
Però è il primo senso attraverso il quale incontriamo il mondo e l’ultimo a lasciarci quando siamo alle soglie della morte. “Il tatto viene prima della vista, prima della parola”, scrive Margaret Atwood nel suo romanzo L’assassino cieco(Ponte alle Grazie 2001). “È la prima lingua e l’ultima, e dice sempre la verità”. La biologia lo conferma.
Un interessante articolo su Internazionale che si può leggere andando a questo link:
https://www.internazionale.it/notizie/laura-crucianelli/2021/02/11/contatto-indispensabile
Nessun commento:
Posta un commento