NON SONO CENERE LE VITE DI OLTRE DUE MILIONI di sorelle e fratelli morti di Covid. Sono storie preziose da non dimenticare per “salvare la stagione”, vite di impoveriti in Paesi già oppressi, spezzate da un morbo che ci ha resi “tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti bisognosi di confortarci a vicenda” (Francesco 23.03.20).
QUEST’ANNO, DOMANI, LE CENERI DEL MERCOLEDI saranno segno di queste vite, di queste morti e delle più grande speranza nella Pasqua di Resurrezione consegnata alle nostra cura reciproca. La piccola comunità della Cita, che porta il nome di questa liberazione, celebra la cura di Dio e la nostra per “chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia a causa della pandemia. Nel contesto di grande incertezza sul domani offriamo con la nostra carità una parola di fiducia, e facciamo sentire all’altro che Dio lo ama come un figlio” (Messaggio di Francesco per la Quaresima).
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