Prima Giornata della Fratellanza Umana - Il Messaggio del Papa e il video dell'incontro in webinair

La Fratellanza è la nuova frontiera dell'umanità


L'intervento del Papa in occasione della celebrazione virtuale per la prima Giornata Internazionale della Fratellanza Umana: non c’è tempo per l’indifferenza, "o siamo fratelli o ci distruggiamo"

Per il secondo anniversario dell’incontro di Abu Dhabi, dove il 4 febbraio 2019 insieme firmarono il Documento sulla fratellanza umana, il Papa e l’imam si sono di nuovo “riuniti”, questa volta sul web, per la prima Giornata internazionale sulla fratellanza umana, istituita il 21 dicembre 2020 dall’Onu, che l’ha fatta coincidere proprio con il giorno in cui avvenne la storica firma. È stata l’occasione non solo per ascoltareFrancesco e Ahmad Al-Tayyeb chiamarsi nuovamente e reciprocamente «fratelli», ma anche per presentare i vincitori (presenti in collegamento) del primo Premio Zayed, ispirato anch’esso al documento, che quest’anno va al segretario generale dell’Onu, António Guterres, e a Latifa Ibn Ziaten, una mamma di cinque figli, che dopo averne perso uno, vittima del terrorismo, ha fondato un’associazione per i giovani e la pace, che porta il suo nome: Imad. Allo specialissimo “webinar” era presente anche il giudice Mohamed Mahmoud Abdel Salam, segretario generale dell’Alto Comitato per la fratellanza umana, cioè l’organismo che tramite una giuria internazionale ha scelto i premiati.

Il Messaggio del Papa

Sorelle e fratelli. Questa è la parola: sorelle e fratelli. Affermare la fratellanza. 

In modo speciale a Lei, fratello mio, amico mio, mio compagno di sfide e di rischi nella lotta per la fratellanza, Grande Imam Ahmed Al-Tayyeb, che ringrazio per la compagnia nel cammino per la riflessione e la redazione del documento che è stato presentato due anni fa. La Sua testimonianza mi ha aiutato molto perché è stata una testimonianza coraggiosa. So che non era un compito facile. Ma con Lei abbiamo potuto farlo insieme, e aiutarci reciprocamente. La cosa più bella è che quel primo desiderio di fratellanza si è consolidato in vera fratellanza. Grazie, fratello, grazie!

Desidero anche ringraziare Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Zayed per tutti gli sforzi che ha compiuto perché si potesse procedere in questo cammino. Ha creduto nel progetto. Ci ha creduto. 

E penso che sia giusto anche ringraziare – mi consenta, Signor Giudice, la parola – “l’enfant terrible” di tutto questo progetto, il giudice Abdel Salam, amico, lavoratore, pieno d’idee, che ci ha aiutato ad andare avanti. 

Grazie a tutti per aver scommesso sulla fratellanza, perché oggi la fratellanza è la nuova frontiera dell’umanità. O siamo fratelli o ci distruggiamo a vicenda.

Oggi non c’è tempo per l’indifferenza. Non possiamo lavarcene le mani, con la distanza, con la non-curanza, col disinteresse. O siamo fratelli – consentitemi –, o crolla tutto. È la frontiera. La frontiera sulla quale dobbiamo costruire; è la sfida del nostro secolo, è la sfida dei nostri tempi.

Fratellanza vuol dire mano tesa; fratellanza vuol dire rispetto. Fratellanza vuol dire ascoltare con il cuore aperto. Fratellanza vuol dire fermezza nelle proprie convinzioni. Perché non c’è vera fratellanza se si negoziano le proprie convinzioni.

Siamo fratelli, nati da uno stesso Padre. Con culture, tradizioni diverse, ma tutti fratelli. E nel rispetto delle nostre culture e tradizioni diverse, delle nostre cittadinanze diverse, bisogna costruire questa fratellanza. Non negoziandola. 

È il momento dell’ascolto. È il momento dell’accettazione sincera. È il momento della certezza che un mondo senza fratelli è un mondo di nemici. Voglio sottolinearlo. Non possiamo dire: o fratelli o non fratelli. Diciamolo bene: o fratelli o nemici. Perché la non-curanza è una forma molto sottile d’inimicizia. Non c’è bisogno di una guerra per fare dei nemici. Basta la non-curanza. Basta con questa tecnica – si è trasformata in una tecnica –, basta con questo atteggiamento di guardare dall’altra parte, non curandosi dell’altro, come se non esistesse.

Caro fratello Grande Imam, grazie per il Suo aiuto. Grazie per la Sua testimonianza. Grazie per questo cammino che abbiamo fatto insieme.

[Congratulazioni del Santo Padre al Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, vincitore del Premio Zayed]

Desidero congratularmi per questo Premio con il Segretario Generale delle Nazioni Unite e ringraziarlo per tutti gli sforzi che compie per la pace. Una pace che si può ottenere solo con un cuore fraterno. Grazie per quello cha fa. 

[Congratulazioni del Santo Padre a Latifa Ibn Ziaten, vincitrice del Premio Zayed]

Cara sorella, le tue ultime parole non sono dette per sentito dire o per convenzione: “siamo tutti fratelli”. Sono la convinzione. E una convinzione plasmata nel dolore, nelle tue piaghe. Hai speso la tua vita per il sorriso, hai speso la tua vita per il non risentimento e, attraverso il dolore di perdere un figlio – solo una madre sa cosa significa perdere un figlio –, attraverso questo dolore hai il coraggio di dire “siamo tutti fratelli” e di seminare parole d’amore. Grazie per la tua testimonianza. E grazie di essere madre di tuo figlio, di tanti ragazzi e ragazze; di essere madre oggi di questa umanità che ti sta ascoltando e che impara da te: o il cammino della fratellanza, o fratelli, o perdiamo tutto.

Grazie, grazie!

Il link del video dell'incontro in webinair del Papa in occasione della 1 Giornata Internazionale della Fratellanza umana:

https://www.youtube.com/watch?v=jGcytOGqCH4&feature=youtu.be

 

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