Presentato il Rapporto 2024-2025 sulla situazione dei diritti umani nel mondo. È crisi globale per violazioni commesse in circa 150 Paesi. Ad incidere anche l'"effetto Trump", secondo l'organizzazione. Emergenze catastrofiche a Gaza e in Ucraina, Sudan, Myanmar, Repubblica Democratica del Congo
Amnesty International si sofferma infatti su quello che definisce l’“effetto Trump”: i provvedimenti adottati nei primi 100 giorni di presidenza dal capo della Casa Bianca secondo l’organizzazione «hanno intensificato la regressione globale e tendenze profondamente radicate nel tempo». Ileana Bello, direttrice di Amnesty International Italia, cita a tal proposito «le misure del governo di Trump limitative dei fondi per gli aiuti allo sviluppo» ma anche «alcune derive già prese da diversi Stati che attuano pratiche autoritarie». Evidenzia in particolare il caso della stretta sui diritti civili in Ungheria, con «il primo ministro Viktor Orbán che ha accelerato taluni processi, cambiando norme costituzionali, limitando il dissenso e la protesta». Il riferimento è pure alla recente visita di Benjamin Netanyahu a Budapest, nonostante il mandato di cattura emesso nel novembre del 2024 dalla Corte penale internazionale contro il primo ministro israeliano, con l’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi a Gaza, e all’annuncio dell’uscita di Budapest dall’alta corte dell’Aja...
La notizia a cura di Giada Acquilino è a questo link:
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