La democrazia liberale, per come la conosciamo storicamente, può sopravvivere nell’era digitale?
La domanda, tragica e forse eccessiva, non è però oziosa. È gravida delle preoccupazioni che attanagliano tanti, in questo periodo, di fronte alle nuove leadership politiche emergenti, al ruolo dei super–ricchi in politica (molti dei quali controllano strumenti informativi), alla capacità dei social di plasmare la mentalità di intere generazioni, di incidere sui consumi, e – ovviamente – sulle scelte politiche, divenute sempre più simili a campagne di marketing.
Per tacere delle enormi possibilità – ma anche delle preoccupazioni – che presentano oggi i temi della “democrazia elettronica”, dei sondaggi a ciclo continuo, delle profilature delle preferenze dei singoli cittadini, della loro costante intercettabilità e – ultimo ma non ultimo – delle nuove prospettive che ci apre l’intelligenza artificiale, anche in politica.
L’argomento è sterminato, ma merita senz’altro una riflessione, che valga almeno come prima “mappatura” dei temi...
Il tema affrontato da Giuseppe Boschini è a questo link:
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