L’intellettuale post strutturalista, fra le voci più importanti nel campo dei gender studies, racconta il nostro tempo in questa intervista esclusiva: «Aspetto il giorno in cui sarà facile avere conversazioni aperte su argomenti difficili, persino spaventosi»
«Dipingere i migranti che approdano sulle coste europee come una minaccia alla famiglia, alla nazione e al futuro del continente è una trasfigurazione errata. Alla base di alcuni dei fantasmi che alimentano i fascismi della nostra epoca ci sono paure».
Judith Butler, all’Alma Mater Studiorum di Bologna, qualche tempo fa ha chiamato all’appello il linguaggio come cornice di significato politico e strumento per riconoscere e opporsi alle correnti autoassolutorie di matrice reazionaria e agli estremismi di destra che dilagano in Europa e minacciano la libertà dei corpi (di donne e non binary in primis) erodendo diritti riproduttivi e di autodeterminazione....
L'intervista a cura di Sofia Mattioli continua a questo link:
https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202407/240717butlermattioli.pdf
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