In vista del Giubileo del 2025, la Penitenzieria apostolica ha pubblicato le iniziative per ottenere l' indulgenza : tra queste, la rinuncia «a futili distrazioni» non solo reali ma anche virtuali. Una novità che mette al centro il triplice rapporto fra il peccatore, Dio e la Chiesa. È l'esperienza del mondo che incontra il trascendente, che si manifesta anche negli edifici di culto di più recente progettazione
Sopravvissute agli anni Sessanta le indulgenze, con il loro potere, scandalo e prodigio: usandolesi può girare le chiavi nella serratura del cielo; si può mettere in comunicazione Dio e l’uomo, il vivente e il defunto, la terra e l’ultraterreno.
Le indulgenze funzionano così. C’è anzitutto il peccatore: la sua colpa può esser stata cancellata dal confessore, ma egli resta in debito per il male compiuto e perciò è gravato dalle pene che merita di scontare; c’è Dio, infinitamente misericordioso eppure vincolato alla libertà dell’uomo, anche quella di peccare e di incorrere nelle pene conseguenti al peccato; e c’è la Chiesa mediatrice che amministra.
Le nuove indulgenze del 2025 si sforzano di comunicare concetti tanto lontani dalla «mentalità contemporanea». Nella bolla di indizione del Giubileo del 2016, le «pene temporali» diventano «il peso del peccato», «la forza del peccato che ci condiziona», «l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri», il «residuo della conseguenza del peccato».
Per quanto notevole, lo sforzo è insufficiente per chi pretenda una comprensione moderna di che cosa sia questa ...
L'intero articolo si Sergio Ventura è a questo link:
https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202407/240707ventura.pdf
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