Senza che sia detto apertamente da nessuno, la ripresa di interesse per la “sinodalità” – che va ben al di là della istituzione sinodale in senso stretto – riguarda un punto decisivo del modo di intendere la tradizione, dopo l’esaurimento della sua forma “moderna”, che si è estesa dal Concilio di Trento alla vigilia del Concilio Vaticano II.
In questo ambito credo che si possano valutare anche i singoli passi che sostanziano anche il Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, di cui in questio giorni è uscito l’”Intrumentum Laboris”, su cui ho già postato un primo commento. In un intervento apparso su FB, Linda Pocher osservava che il mio giudizio sul “linguaggio”, adottato dal IL24, le appariva troppo negativo. Forse questa reazione si può comprendere sulla base di un mio riferimento troppo veloce alla questione del linguaggio, che ora cerco di precisare.
L'intera riflessione di Andrea Grillo continua questo link:
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