“La vita di Gesù” dello scrittore cattolico giapponese è la fonte d’ispirazione per il nuovo film del regista che già da Endō aveva tratto spunto per “Silence”
Che accadrebbe se due autori, che non si ritengono teologi o esegeti di professione, decidessero di investigare la figura di Gesù ponendosi come obiettivo quello di presentarne un volto quanto più riconoscibile o comprensibile alle persone di oggi? Che succederebbe se due artisti, mossi dall’impeto e dal tormento della loro ricerca spirituale, piuttosto che dalla volontà di aggrapparsi a una fede predefinita da altri, affrontassero il viaggio verso le profondità della propria anima per cercare di lasciar emergere in loro la rivelazione della trascendenza, dando così voce a quelle parole e a quei gesti di Gesù che hanno avuto il misterioso potere di toccare e trasformare la loro esistenza? Quale immagine di Cristo emergerebbe da questa loro fatica spirituale? Quale tipo di interpretazione del messaggio evangelico si articolerebbe e risuonerebbe in maniera inedita e accattivante per l’uomo contemporaneo? Forse una delle risposte più attuali a queste domande ...
Le risposte nell'articolo di Tiziano Tosolini a questo link:
https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202407/240716tosolini.pdf
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