Nell’approfondire la domanda iniziale rivolta dallo studente Christian Santoro – è possibile, oggi, accogliere l’invito di Bernard Häring per avviare percorsi che favoriscano una formazione non-violenta della coscienza morale? – la professoressa Sacco articola la risposta esplicitando come la coscienza morale, radicata nella somiglianza dell’uomo con Dio, si formi attraverso l’esperienza, l’educazione, la riflessione e la continua scelta del bene applicando la legge dell’amore con prudenza e saggezza. Il processo di formazione della coscienza non violenta coinvolge, dunque, l’educazione, l’esempio di persone esemplari e la crescita nella fede.
Il secondo contributo, a firma del professor Nacci, fa emergere alcuni elementi relativi alla formazione della coscienza in rapporto all’autorità, sia che essa sia concepita come legge morale che come autorità ecclesiale o civile. In questo alveo si sottolineano, in modo particolare, che lo stile stesso dell’educazione alla non-violenza debba essere non-violento, la necessità di acquisire la capacità di discernere e crescere nella libertà.
Nel presente contributo si propone di riflettere sul ruolo concreto dell’autorità cristianamente vissuta nella formazione di una coscienza cristianamente non violenta...
L'intervento sul tema di Carla Corbella è a questo link:
https://www.promundivita.it/la-sfida-di-unautorita-non-violenta-nella-formazione-della-coscienza/
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