L’Arcivescovo Jacques Mourad parla con calma, come sempre. Il monaco della comunità di Deir Mar Musa, figlio spirituale di padre Paolo Dall’Oglio, nel 2015 visse mesi sotto sequestro dei jihadisti dello Stato Islamico. Forse quell’esperienza che ha reso ancora più trasparente il suo sguardo cristiano sulle cose.
Oggi come Arcivescovo siro cattolico di Homs, le cose che vede e che sente sui nuovi patimenti della Siria non collimano con la rappresentazione mediatica prevalente, soprattutto in Occidente. Quella che racconta di un “regime change”, un cambio di regime riuscito e in via di assestamento, con nuovi leader di matrice islamista in cerca di accreditamento internazionale, dopo lo schianto del blocco di potere coagulatosi per oltre 50 anni intorno al clan degli Assad.
Nel racconto mediatico prevalente, ad esempio, non compare la violenza diffusa e la paura che hanno ripreso a tingere le giornate di buona parte del popolo siriano....
L'intero articolo di Gianni Valente è a questo link:
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