All’indomani del trionfo dei talebani, l’Europa si interroga sugli errori commessi e le sfide all’orizzonte. Ma cosa significa la caduta dell'Afghanistan per il Vecchio Continente?
L'ISPI (l'importante ed affermato a livello europeo Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) cerca di offrire elementi per rispondere a questa domanda.
Secondo questo Istituto, nell’ultima settimana i leader europei hanno dimostrato che, quando c’è volontà politica, sanno essere davvero reattivi e veloci. La mobilitazione di fronte ad una possibile per quanto improbabile nuovo in data di migranti irregolari dall’Afghanistan verso l’Unione Europea, attivato le cancellerie e riallineato le posizioni.
Ma questo ha reso ancora più udibile il silenzio su ciò che manca: per esempio una soluzione sostenibile per i 200-300.000 afghani già oggi in Europa senza protezioni, perché di negati dai sistemi d’asilo negli ultimi due decenni ma mai rimpatriati. Regolarizzarli sarebbe il modo migliore per dimostrare che i governi europei riconoscono che nell’Afghanistan dei talebani e non si può tornare. Questo sarebbe un preciso segnale a Kabul: dialoghiamo, certo, ma senza sconti.
Per chi lo desidera a questo link l'intero servizio con anche l'audio di un confronto sul tema:
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-afghanistan-leuropa-al-varco-31382
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