Bussare alla vita

 


Questo interminabile inverno pandemico vorrebbe imporsi alla primavera della Pasqua che nonostante tutto avrà la meglio. E all’Apiario Solidale la spiritualità della comune lotta e responsabilità per la vita si apprende perfino nell’affascinante rito del bussare dell’apicultore alle porte delle arnie.             

Anche quest’anno Aldo, in una delle ultime mattine invernali, ha compiuto titubante questo gesto sconosciuto e rivelatore: si è chinato e ha bussato sulle arnie, in attesa della risposta delle api.            

Di solito, quasi all’unisono, rispondono in coro come a dire: siamo tutte vive! Ma se invece il silenzio è letteralmente “tombale”, significa forse che sono tutte morte…     
Eppure le sorelle api, tutte insieme, erano state prudenti, resistendo ai lunghi mesi dell’inverno con il miele tenuto dentro l'alveare. Lo avevano usato con parsimonia, sapendo che sarebbe stato la loro unica risorsa di vita. Ma allora è tutto finito? 

Da quel senso di morte può scaturire una straordinaria energia di vita e, come sperimenteremo in tutta la settimana santa, ancora una volta la morte non ha l’ultima parola.           
Aldo può confidare ancora nella sua capacità di dare vita e calore: apre subito l’alveare e appoggia nel palmo della sua mano il corpicino dell’ape regina, provando a rianimarla scaldandola col fiato e con l’amore.            

Che forza e che tenerezza in quel gesto!      
E perché allora non proviamo tutti a donare energia di vita nuova tenendo nel palmo della mano chi non ce la fa più per la pandemia?        
Scaldiamo tra le nostre mani cuori amici congelati dalla paura.      
Prendiamo in mano il peso morto degli scoraggiati. 
Tratteniamo come per una carezza o una coccola, con un po’ di amore, questo nostro mondo malato.


Per questo sia Buona la Pasqua!

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