Geremia 31,31-34 - Una novità per la medesima Alleanza

 Nelle prime letture di questa Quaresima il cammino di una Alleanza 

Dopo l’Alleanza con la creazione, quella attraverso Isacco, il dono del Decalogo sul Sinài, la scorsa settimana il libro delle Cronache ci ha narrato che, nonostante l’uomo mostri tutta la sua incoerenza e incapacità, Dio rimane sempre fedele alla sua Alleanza e le rinnova continuamente.

In questa quinta domenica di Quaresima, Geremia profetizza che Il Signore inscriverà l’Alleanza nel cuore di ogni uomo. È un brano che ha fatto molti problemi. Il principale è che in questo modo Dio toglierebbe la libertà di scelta all’uomo: il poter o non poter rispettare l’Alleanza. Tanto è vero che nella tradizione ebraica è un passo quasi ignorato al pari del Pentateuco di Enoc che presenta il medesimo problema; non per nulla, quest’ultimo, non è entrato nel canone delle Scritture (tranne che in quello Copto).

Geremia fa però perno sul fatto che sul Sinài l’Alleanza è stata stretta tra il Signore e ciascun israelita: “Io sono il Signore Dio tuo …”. Vale a dire che prima di tutto è un patto tra Dio con ciascun fuoriuscito dall’Egitto. Questo però non è bastato. È emersa la necessità di qualcosa d’altro, di più profondo, non di più “vincolante”. 

Ecco allora l’Incarnazione. Il Signore diventando uomo la inscrive nel cuore di ogni uomo per poter essere scelta e per questo rinnovata, in ogni istante della sua vita. Si realizza così che una vitalità antica, nutre di speranze un futuro presente ogni giorno nella vita dei credenti.

In questo sta il suo essere nuova ed eterna; non perché “diversa” da quella stretta sul Sinài ma perché, da quando Dio si è incarnato nell’uomo, questo se vuole può essergli e rimanervi fedele in ogni sua scelta. Gesù ce lo ha testimoniato come possibile.

L’Alleanza emerge allora come il legame di ciascun uomo con Dio che lo rende Comunità, Popolo in Lui.

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