Israele, arresti in massa dopo la fuga di sei prigionieri dal carcere di massima sicurezza di Gilboa
Gli ultimi due evasi, Ayham Nayef Kamamji e Munadel Yacoub Infai’at, sono stati arrestati domenica, a Jenin, quasi due settimane dopo che erano riusciti a scappare, insieme ad altri quattro compagni dalla prigione di Gilboa, una struttura di massima sicurezza nel nord di Israele conosciuta come “La cassaforte”. Tutti e sei erano fuggiti lo scorso 6 settembre dopo aver scavato un tunnel – sotto il lavandino della cella che condividevano – con un cucchiaio arrugginito nascosto dietro un poster. Ruslan Mahajaneh, avvocato di uno dei detenuti fuggiti, ha detto che il suo cliente ha dichiarato di aver usato cucchiai, piatti e persino il manico di un bollitore per scavare. Più di cento palestinesi sono stati arrestati dopo l'evasione dei sei prigionieri. Durante le ricerche dei detenuti, le forze israeliane hanno organizzato azioni di rappresaglia contro i familiari dei fuggitivi nell'area di Jenin, arrestandoli e interrogandoli per poi rilasciarne alcuni. Tra le persone arrestate figurano anche diversi minorenni. Da quando si è diffusa la notizia che gli evasi hanno utilizzato un cucchiaio per scavare il tunnel e fuggire, decine di cucchiai vengono branditi alle manifestazioni, accanto a bandiere e striscioni tradizionali, come simbolo di resistenza.
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