"Ogni casa e ogni albero ci ospitano e ci danno ombra. Io da piccolo giocavo e dormivo sotto un albero del villaggio in Afghanistan" Con grande commozione il giovane Gholam Najafi ha ricordato con una poesia la sua terra prima di piantare un ulivo nell'Orto di Quartiere alla Cita. Ha invitato tutti i numerosissimi presenti a fare una preghiera "perchè come tutti gli alberi portano frutti, questo ulivo porti pace al popolo afghano!".
e-mail della Parrocchia: ss.risurrezione@patriarcatovenezia.it - Telefono e Fax: 041-929216 - ........................................................................... e-mail del Blog: parrocchiarisurrezionemarghera@gmail.com
Vai agli "Appuntamenti", all'Home page e ad altre pagine interessanti
- Home page (vai o torna all'Home page)
- La Chiesa della Risurrezione: simbologia dell'architettura, dell'interno e opera artistiche
- "Sequela" di Francesco Sabbatucci. Alcuni dei 15 pannelli seguiti da note introduttive
- 1 - La Parrocchia
- 4 - Solidarietà
- 5 - Il cammino Sinodale della Comunità della SS. Risurrezione
- 6 - Presentazione video delle occasioni per partecipare o sostenere attività di servizio
- Comunità Energetica: cos'è e come partecipare
Post in evidenza
Notizie su questo Blog
Per il momento da Venerdì 30 maggio 2025 questo Blog sarà implementato solo con notizie ecclesiali della Parrocchia. I Post con la proposta...
Siamo minuscoli ma con un cuore forte e resistente
Ha conquistato tutti la profondità di questo giovane afghano rintrato dal suo Paese pochi giorni prima della tempesta ma ora incredibilmente determinato a non rinunciare ai suoi progetti di rientrare presto per costruire una scuola nel suo villaggio.
"Tra due famiglie" è il titolo dell'ultima opera in uscita in questi giorni per le Edizioni La Meridiana e la presenza a Marghera anche di Susanna e Jacopo, che l'hanno adottato e accompagnato in questi anni, ha reso anche l'Eucarestia vissuta in chiesa, una speciale e unica invocazione di pace.
Il Salmo era tratto da frammenti di sue poesie e il ricordo dei defunti è stato espresso sia per i cristiani che i musulmani. Al gesto di pace, poi, Gholam ha invitato tutti a donare al proprio vicino uno sguardo e un gesto pronunciando in lingua Farsi non solo la parola pace, "Sohl", ma anche quella ancora più forte di "Hamsisti" che significa "convivere nella stessa terra", "vivere in tolleranza".
Mentre i presenti guardavano commossi il piccolo ulivo che il contadino e pastore Gholam aveva piantato, tutti ammiravano l'ostinata volontà di questo giovane di lottare per l'autodeterminazione del popolo afghano ascoltando un'altra sua poesia:
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento