Il ruolo del segretario di Pio XII

L’intervista di Massimo Franco all’archivista vaticano Giovanni Coco, su «la Lettura» ancora in edicola, ha attirato l’attenzione della stampa internazionale. Testate come il «New York Times», il «Guardian», il «Wall Street Journal» hanno riferito in particolare del documento più importante scoperto da Coco 


La lettera, datata 14 dicembre 1942, in cui il gesuita tedesco Lothar König informava il segretario personale del pontefice Pio XII, Robert Leiber, circa i crimini che si andavano compiendo presso Rava Rus’ka, cioè nel campo di sterminio di Bełzec, dove quotidianamente venivano eliminati, si legge nella missiva, «6.000 uomini, soprattutto polacchi ed ebrei».

Tutti sottolineano come il documento, così esplicito circa gli orrori della «soluzione finale», contraddica la tesi secondo cui Papa Eugenio Pacelli evitò di condannare la Shoah perché non disponeva di notizie certe sul genocidio. «Abbiamo trovato la lettera — osserva Coco il giorno dopo — fra le carte della segreteria personale del Papa. Non possiamo avere la certezza matematica che Pio XII la conoscesse, ma sarebbe molto strano il contrario. Leiber in quel periodo era il terminale delle informazioni che giungevano dalla Germania sulla persecuzione della Chiesa cattolica: il suo compito era appunto riferire al pontefice di quanto accadeva sotto il Terzo Reich. E sappiamo che a volte Pio XII, perfettamente a suo agio con la lingua tedesca, non si limitava a esaminare le relazioni del suo segretario, ma leggeva personalmente i documenti inviati a Leiber. Purtroppo noi abbiamo reperito solo questa lettera di König, ma da quello che scrive dobbiamo dedurne che la sua corrispondenza con la Santa Sede fosse intensa».

L'articolo di Antonio Carioti continua a questo link:

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