“La diplomazia della Santa Sede si sta profilando in modo sempre più stagliato”, dice l’ambasciatore al Sir, e “la prossima missione a Pechino del card. Zuppi inserisce un nuovo tassello, molto importante, perché almeno in parte la soluzione può passare per Pechino. Tuttavia, occorre grande realismo: la Santa Sede continua a lavorare soprattutto sul registro umanitario, che però ha necessariamente anche una dimensione politica”
“Mi pare che le questioni, nel medio e lungo periodo, non saranno più solo le armi in senso militare ma soprattutto l’arma diplomatica” e in questo quadro “la diplomazia della Santa Sede si sta profilando in modo sempre più stagliato”. Il Sir ha chiesto all’ambasciatore Pasquale Ferrara, attuale direttore generale degli Affari politici e di Sicurezza del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, un punto sulla ricerca di una soluzione “diplomatica” al conflitto in Ucraina, alla luce della non facile “offensiva di pace” portata avanti dalla Santa Sede. Papa Francesco si trova in queste ore in Mongolia, terra tra Russia e Cina, e Pechino sarà la nuova tappa – dopo Kiev, Mosca e Washington – del suo “inviato di pace” card. Matteo Zuppi.
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