Chi è disposto ad ascoltare in pubblico una teologia che dall’esterno appare solo come una marionetta, mossa da un’istituzione sempre uguale, sempre più vecchia ed inascoltata?
Il sasso che increspa le acque teologiche è stato lanciato da Severino Dianich (qui), che denuncia un “tradimento dei teologi”. In poche parole, come può chi fa teologia tacere di fronte alle ingiustizie e ai drammi che avvengono oggi nel mondo, spesso fomentati proprio da argomenti teologici? «Mai come oggi le grandi tensioni mondiali […] hanno posto sul tappeto questioni che toccano profondamente l’umano e, quindi, non possono non coinvolgere i pensatori impegnati nella riflessione sull’esperienza di fede nel Dio che si è fatto uomo». Questa le tesi di fondo di Dianich, che sgomento registra un “silenzio assordante”, un radicale mutismo da parte di chi, pure, qualcosa da dire dovrebbe avercelo...
L'intervento di Stefano Fernaroli continua a questo link:
https://www.vinonuovo.it/teologia/teologia-tradimento-o-liberazione/
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