Fine vita: “Apparecchio alla morte” con le DAT è l'invito della Pontificia Accademia per la vita

Cosa può fare ora la comunità ecclesiale? Di certo le lotte per ribadire asetticamente principi morali intangibili non possono più costituire il nostro stile. Siamo, invece, persuasi che sia compito urgente educare, ed educare al discernimento, perché a ogni coscienza sia riconosciuta la sua inviolabile dignità.


Il modulo delle DAT di Aggiornamenti sociali, riportato dal Piccolo lessico, consente a ciascuno di predisporsi – di “apparecchiarsi” avrebbe detto Alfonso – alle scelte riguardanti la conclusione della sua vita non solo da un punto di vista meramente medico, ma anche in ambiti che riguardano, per esempio, l’assistenza religiosa o spirituale, la donazione degli organi, la disponibilità a offrire il proprio cadavere per scopi scientifici. Aiuterebbe anche, mediante la scelta del fiduciario, a recuperare la dimensione relazionale della persona, guardando a questa figura non solo come un semplice “esecutore testamentario”, ma come un parente, amico o un esperto con cui dialogare sul tramonto della propria esistenza. ...

Il contributo al dibattito di Roberto Massaro è a questo link:


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