L’incubo della «prima guerra dell’acqua» scatena il caos-alleanze in Corno d’Africa

Al centro della contesa c’è la diga sul Nilo Azzurro in cui l’Etiopia vuole attivare sette nuove turbine entro l’anno. L’Egitto ha siglato un patto con la Somalia per punire Addis Abeba.


 Il Corno d’Africa è attraversato da ampie linee di faglia che determinano una netta contrapposizione tra i diversi schieramenti. La macroregione è estremamente vulnerabile e soggetta a turbolenze e squilibri che potrebbero scatenare un conflitto a tutto campo. Un fattore chiave nell’interpretazione di quanto sta avvenendo è rappresentato dall’accesso alle vie d’acqua, poco importa che si tratti del Nilo o del Mar Rosso. Il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed ha promesso recentemente ai propri sostenitori che sette turbine del Gerd, il grande complesso idroelettrico sul Nilo Azzurro, saranno operative prima della fine di quest’anno, precisando che la capacità di stoccaggio del bacino dovrebbe raggiungere i 71 milioni di metri cubi di acqua entro lo stesso lasso di tempo. Come era prevedibile, Egitto e Sudan contestano al governo di Addis Abeba il diritto di impedire il libero flusso dell’acqua senza che venga raggiunta un’intesa vincolante con i Paesi a valle. In particolare, chiedono che ...

L'intero articolo di Giulio Albanese è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202409/240922albanesegiulio.pdf


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