L'agenda del Sinodo sulla sinodalità si concentra su partecipazione e inclusione, non su questioni scottanti

La maggior parte delle questioni più scottanti che hanno dominato il sinodo di papa Francesco sul futuro della Chiesa cattolica lo scorso ottobre, come le donne diacono e l'accoglienza dei cattolici LGBTQ, non saranno più all'ordine del giorno quando i prelati e i delegati laici torneranno a Roma in ottobre per l'assemblea conclusiva dell'incontro che durerà un mese.


 Invece, secondo un documento a lungo atteso e pubblicato dal Vaticano il 9 luglio, ai partecipanti alla seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità sarà chiesto di considerare come le strutture della Chiesa possano incoraggiare una maggiore partecipazione e dove ci sia spazio per la “legittima diversità” tra le Chiese locali su diverse questioni e pratiche.

Tra le aree individuate dal documento ci sono la necessità di coinvolgere maggiormente le donne nei “processi dell’elaborazione (decision-making) e della presa di decisione (decision-taling)” all'interno della Chiesa, la possibilità per i laici, donne e uomini, di predicare durante la Messa, l'esame di come costruire una cultura della trasparenza e della responsabilità nella Chiesa e la creazione di nuovi ministeri istituiti per l'ascolto e l'accompagnamento.

Ma chiarisce anche che alcune delle questioni più controverse, che sono emerse continuamente nel corso di un processo consultivo di tre anni e nella riunione vaticana dello scorso ottobre, saranno affrontate in realtà da gruppi di lavoro (composti da teologi e funzionari vaticani) istituiti dal Papa, e che la maggior parte delle questioni più delicate rientrano nelle competenze del ....

L'intervento di Christopher White continua a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202409/240906white.pdf

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