I Poveri non si possono contare ma si possono abbracciare

«Mentre una parte dell’umanità vive nell’opulenza, un’altra parte vede la propria dignità disconosciuta, disprezzata o calpestata» (Fratelli Tutti, 22). Nel mondo ci sono molte situazioni di povertà. In realtà, la povertà ha i volti di uomini e donne che vivono in varie forme di precarietà economica, sociale, sanitaria, culturale.


I testi biblici parlano spesso degli «anawim», cioè dei poveri di ogni tipo: affamati, assetati, orfani, stranieri, emarginati, soli, malati, persone oppresse sul piano sociale, economico, fisico e psicologico. Poveri che si affidano a Dio, unica àncora di speranza e di consolazione. Quali le cause di tante povertà? Molte; e soprattutto le numerose ingiustizie nel mondo e nelle nostre società, gli egoismi, le corse sfrenate al potere e al denaro anche a costo di calpestare i diritti di tante persone.

Talvolta mi si chiede con quanti poveri abbiamo a che fare o quanti sono coloro che riusciamo ad aiutare. Rispondo con le parole di don Primo Mazzolari: «Vorrei pregarvi di non chiedermi se ci sono dei poveri, chi sono e quanti sono, perché temo che simili domande rappresentino una distrazione o il pretesto per scantonare da una precisa indicazione della coscienza e del cuore… Io non li ho mai contati i poveri, perché non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contano»(“Adesso”, n. 7, 15 aprile 1949). I poveri si abbracciano! I poveri sono accanto a noi e fra di noi e il nostro «essere missione» ci chiede di incontrarli là dove vivono per rendere operative la nostra solidarietà e la nostra condivisione. 

L'intera riflessione di Flavio Faccin è a questo link:

https://www.procuramissioniomi.eu/parole-di-missione-i-poveri/

1 commento:

  1. A questo proposito sono molto grata alla mia comunità.
    Non si è mai tirata indietro di fronte aiuta poveri
    Linda

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