«Profezia degasperiana» Il deserto della democrazia e la rinascita della politica. Una Lectio che merita di essere letta.

La ponderosa “Lectio degasperiana” offerta domenica 18 agosto a Pieve Tesino dall’arcivescovo Ivan Maffeis merita di essere riletta. Gli anziani vi troveranno con nostalgia il “loro” Alcide, leader di statura europea, i giovani vi scopriranno forse il personaggio che “aveva l’ambizione di essere onesto. 


Storici e politici di opposte fazioni hanno elogiato vari passaggi del testo, a conferma della sua fecondità “trasversale” ai partiti: i principi di un’autentica democrazia, l’ispirazione della fraternità politica, la coscienza civile di De Gasperi.
Tra le molteplici chiavi di lettura della “profezia degasperiana” possiamo fermarci su quella che apre il nostro sguardo (ancora estivo, e forse più disponibile) alla dimensione della spiritualità. “Non era bigotta”, esordiva don Ivan spiegando sulla base degli scritti dell’amico don Giulio Delugan che per Alcide De Gasperi “la spiritualità non è intimismo e nemmeno solo un modo privato di vivere la propria fede, ma un modo per far rinascere lo spirito negli altri, in tutte le forme in cui è possibile. È testimonianza del valore spirituale della vita e delle relazioni umane. È azione, parola, profezia appunto”.

A questo link il testo della Lectio:

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