Accanto all’esempio tedesco si potrebbe invitare a guardare anche a quello vicino sanmarinese: entrambi sollecitano i cattolici italiani ad abbandonare le zavorre formatesi negli ultimi 25 anni e a riprendere in autonomia il ruolo di difensori della democrazia integrale.
In queste settimana alcune notizie si stanno rivelando assai interessanti per comprendere ed analizzare alcuni aspetti della democrazia italiana ed europea. Andando in ordine cronologico è passato un po’ inosservato, l’intervento fatto dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini al Meeting di Rimini di quest’anno. All’interno della condivisibile riflessione durante il panel Qual è il volto buono della pubblica amministrazione? che non può non essere riconosciuta come il miglior alleato di ogni governo e del parlamento e la principale infrastruttura pubblica del paese, perché ne garantisce ad ogni livello il funzionamento avendo così bisogno di investimenti e formazione continui, ha fatto una affermazione di notevole importanza alla luce della evidente crisi di partecipazione che, conferma con le sue parole, non può essere disgiunta dalla crisi di rappresentanza: ha detto, infatti, che l’astensione era minore con il sistema proporzionale e aggiungendo “ma era minore anche l’evasione fiscale. Come se, ma è un dato tutto da dimostrare, il sentirsi rappresentati spingesse di più a votare ma anche a contribuire per la collettività”.
Si tratta di un argomento centrale per ...
Il commento di Giancarlo Chiapello continua a questo link:
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