Se le Chiese superano gli atteggiamenti nostalgici e le istituzioni i pregiudizi laicisti, la collaborazione e la critica reciproca può fecondare il futuro del continente.
Nell’Europa secolarizzata le strutture politiche comunitarie hanno bisogno delle Chiese. E viceversa. Nella società plurale non è data a nessuno l’egemonia per condurre i giochi. E tuttavia, se le Chiese superano gli atteggiamenti nostalgici e le istituzioni i pregiudizi laicisti, la collaborazione e la critica reciproca può fecondare il futuro del continente. Fra religione civile ed escatologia la coscienza credente può resistere alla riduzione del cittadino a consumatore e del pensante al narciso. Pubblichiamo la relazione di mons. Mariano Crociata, presidente della COMECE, al simposio della Fundación Pablo VI (Madrid, 23 aprile; “Verso una cittadinanza europea partecipativa”) che portava il titolo: Le Chiese cristiane nell’integrazione europea: risposta alla secolarizzazione?
La relazione è a questo link:
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