Le lacrime non sono più lacrime ma parole, e le parole sono pietre: È “solo” questione di linguaggio?

Le parole di Papa Francesco circa l’omosessualità nei Seminari è un epifenomeno della difficoltà di affrontare realtà complesse con termini nuovi che ancora non abbiamo e che forse non vogliamo avere.

"Le lacrime non sono più lacrime ma parole, e le parole sono pietre. Così esclama Francesca Serio dinanzi al figlio Salvatore Carnevale assassinato dalla mafia a Sciara nel 1955. Le stesse parole suggeriscono il titolo al diario dei tre viaggi compiuti da Carlo Levi in Sicilia tra il 1952 e il 1955 e vengono utilizzate per denunciare soprusi e violenze verso i più deboli e verso coloro che non hanno neanche i termini per chiamare la realtà.
Dalla politica internazionale a quella interna alla Chiesa, oggi più che mai assistiamo ad un ritorno preoccupante alla mistificazione della realtà o per lo meno alla difficoltà di chiamare le cose con il proprio nome: ed ecco che la guerra di aggressione Russa verso l’Ucraina viene chiamata dal governo russo “operazione militare speciale”, o ancora, ...

Il pensiero di Luca Crapanzano è a questo link:

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