Già Aristotele diceva che «l’uomo è per natura un essere sociale». Cresciamo e ci formiamo attraverso il dialogo, lo scambio di opinioni, la condivisione, le relazioni, le attività, il lavoro. Siamo fatti per vivere in famiglia, in gruppo, in comunità. Durante la pandemia del Covid abbiamo sofferto la solitudine, abbiamo capito quanto sono importanti le relazioni con gli altri e ne abbiamo sentito profondamente il bisogno.
Dio ha creato l’essere umano a propria immagine e somiglianza, lo ha creato manifestandosi come un Dio d’Amore, un Dio Trinità, un Dio di comunione, che ha chiamato l’uomo a entrare in rapporto con lui e alla comunione interpersonale. La vocazione e la vita dell’uomo è di vivere in comunione con Dio e con gli uomini, fratelli e sorelle. Gesù ha chiamato un gruppo di uomini affinché stessero con Lui e li ha poi inviati nel mondo per annunciare il Vangelo. Li ha innanzitutto chiamati per stare insieme. Il Salmo 133 è dedicato alla vita fraterna e canta: «Guarda quanto è bello che i fratelli vivano insieme! … là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre».
L’incontro con l’altro rende feconda la vita, offre un continuo imparare nel confronto con la diversità. Quando parliamo di comunità cristiana pensiamo alla parrocchia, a un’assemblea liturgica, a un gruppo di giovani o di coppie, ai gruppi della catechesi: tutte queste realtà, e tante altre, sono delle comunità, porzioni di Chiesa.
Quando guardo la vita di alcune comunità parrocchiali mi chiedo ...
La riflessione di Flavio Facchin continua a questo link:
https://www.procuramissioniomi.eu/parole-di-missione-comunita/
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