Il Brasile ha affrontato una devastante stagione di incendi nel 2024, con 30,8 milioni di ettari ridotti in cenere. L'Amazzonia è stata la più colpita, con 17,9 milioni di ettari bruciati, un aumento del 79% rispetto al 2023. La siccità, El Niño e l'azione umana, tra cui l'agribusiness, sono tra le cause principali. Quali gli impatti sul clima e sulla biodiversità?
Il 2024 è stato un anno nero per il Brasile, segnato da una devastante ondata di incendi che ha ridotto in cenere oltre 30,8 milioni di ettari di vegetazione, un’area pari alla superficie dell’Italia. Un dato che rappresenta un aumento del 79% rispetto al 2023 e il valore più alto registrato dal 2019, quando l’ex presidente Jair Bolsonaro, con le sue politiche a favore dell’agribusiness, era al potere.
Secondo i dati di MapBiomas, sono stati registrati 140.328 roghi, il numero più alto in 17 anni e un aumento del 42% rispetto all’anno precedente.
L’Amazzonia, cuore verde del Pianeta e scrigno di biodiversità, è stata la regione più colpita, con 17,9 milioni di ettari bruciati, il 58% del totale. Un dato che preoccupa gli scienziati, considerando il ruolo cruciale della foresta amazzonica nella regolazione del clima globale. ...
L'articolo di Riccardo Liguori è a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento