Introduzione
Le letture di oggi hanno come protagonisti Maria e i pastori che sono i primi privilegiati testimoni della nascita. Maria, che, come donna, nella cultura del tempo era poco considerata, e i pastori, ultimi e ai margini della società, raccolgono e custodiscono l’annuncio della liberazione come veri figli e vere figlie e così pienamente eredi della salvezza. Maria, questa madre richiamata e legata alla fragilità della vita del piccolo appena nato, accoglie e intrattiene i pastori intessendo con loro relazioni per rendere piena e reale l’incarnazione. La salvezza passa attraverso la cura di tutta la comunità: i pastori “adottano” Gesù e così condividono la responsabilità del progetto di salvezza.
Atto penitenziale
Perdonaci Signore per tutte le volte che non abbiamo saputo difendere i piccoli e gli indifesi dalle ingiustizie e dalle violenze. Signore, fratello degli ultimi, facci abitare la pietà. Signore pietà
Perdonaci o Dio per quanto siamo indifferenti o peggio coinvolti e coinvolte in atti di discriminazione e soppressione dell’identità altrui. Padre di tutti e di tutte, facci fautori di libertà. Cristo pietà
Perdonaci Signore, abbiamo messo da parte il senso di umanità e troppo spesso ci rendiamo colpevoli di gesti e scelte di puro egoismo. Maria, madre di Gesù, insegnaci a stare nella sorellanza e nella fratellanza. Signore pietà
Preghiere dei fedeli
Aiutaci Signore a conoscerti sempre più attraverso la Parola e l’esempio dei profeti di ieri e di oggi. Solo così saremo, come i pastori a Betlemme, testimoni di speranza e gioia nel mondo. Per questo ti preghiamo
Nella prima lettura il nome del Signore è ripetuto per tre volte “Ti benedica il Signore…, il Signore faccia risplendere per te il suo volto … il Signore rivolga a te il suo volto” come ad esprimere la pienezza e la forza che da tale invocazione deriva. La Chiesa riascolta oggi queste parole, mentre chiede al Signore di benedire il nuovo anno appena iniziato, nella consapevolezza che, dinanzi ai tragici eventi che segnano la storia, dinanzi alle logiche di guerra che purtroppo non sono ancora superate, solo Dio può toccare l’animo umano nel profondo e assicurare speranza e pace all’umanità. Per questo ti preghiamo
Nel Messaggio per la 58ª Giornata Mondiale della Pace Papa Francesco ha suggerito al mondo tre azioni:
- 1° azione: pensare a una «consistente riduzione, se non proprio al totale condono, del debito internazionale, che pesa sul destino di molte Nazioni»
- 2° azione: Riconoscendo il debito ecologico pensare allo sviluppo di una nuova architettura finanziaria, che porti alla creazione di una Carta finanziaria globale, fondata sulla solidarietà e sull’armonia tra i popoli.
- 3° azione: eliminazione della pena di morte in tutte le Nazioni perché questo provvedimento, oltre a compromettere l’inviolabilità della vita, annienta ogni speranza umana di perdono e di rinnovamento
Preghiamo perché queste proposte vengano accolte dalle nazioni del mondo in modo che “possano ridare dignità alla vita di intere popolazioni e rimetterle in cammino sulla via della speranza”. Per questo ti preghiamo.
Preghiamo con le parole del Papa:
Rimetti a noi i nostri debiti, Signore,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e in questo circolo di perdono concedici la tua pace,
quella pace che solo Tu puoi donare
a chi si lascia disarmare il cuore,
a chi con speranza vuole rimettere i debiti ai propri fratelli,
a chi senza timore confessa di essere tuo debitore,
a chi non resta sordo al grido dei più poveri. Per questo ti preghiamo
Le porte aperte dal papa per l’anno giubilare ci richiamano all’invito di spalancarci all’incontro, all’ascolto, alla solidarietà. In particolar modo vogliamo pregare perché il segno di apertura della porta santa nel carcere di Rebibbia porti cambiamenti certi nei nostri atteggiamenti verso i reclusi e che segni l’inizio di un processo di riforma per un sistema di pena più umano e più giusto. Per questo ti preghiamo
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