Un articolo uscito sull’organo del "Gruppo di studio ebraico di Torino" reca una importante lettura di parte ebraica, diversa da quella corrente in Israele, della tragedia di Gaza. Questo testo condivide l’idea che quanto sta accadendo “sconvolge” l’ebraismo e la percezione dell’identità ebraica, che dovrebbe basarsi sull'idea di “riparare il mondo”.
È una riflessione che coinvolge anche noi cristiani ed apre prospettive di una lettura condivisa.
A molti di coloro che osservano sui media la distruzione e la catastrofe umanitaria che ha luogo a Gaza viene naturale chiedersi come qualcuno, oltre ad essere insensibile o indifferente su quanto accade, possa pensare che questa tragedia – unita a quella del 7 ottobre – sia un’occasione propizia per riconquistare un luogo ripulendolo dei suoi abitanti, causando così ulteriore sofferenza e odio. Ma ancora di più, sconvolge che tutto questo venga avanzato in nome dell’ebraismo e di una supposta identità ebraica.
L'intera riflessione di Moshe B. è a questo link:
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