Cosa c’è dietro l’improvviso aumento dei test missilistici della Corea del Nord

Sei lanci missilistici in 12 giorni, 40 in un anno. La Corea del Nord mostra la sua potenza balistica in quella che si può considerare a tutti gli effetti un’escalation militare in Asia orientale.
Gli ultimi tre missili sono stati lanciati nello spazio di due giorni. Il primo, il 4 ottobre: un missile balistico a raggio intermedio ha raggiunto un’altitudine di circa 1.000 km, più in alto della Stazione Spaziale Internazionale, ha volato per circa 4.500 chilometri e sorvolato il Giappone, prima di cadere nell’Oceano Pacifico. Si tratta del primo lancio missilistico verso il Giappone dal 2017 e della distanza più lunga mai percorsa da un'arma nordcoreana, secondo i funzionari di Tokyo e Seul.

 

Sarebbe una grave sottovalutazione ritenere che l’incremento della frequenza dei test missilistici sia il frutto della sola indignazione da parte di Kim Jong-un per le esercitazioni congiunte di USA, Giappone e Corea del Sud in Asia orientale, scriveil giornalista del Guardian, Justin McCurry. Al contrario, spiega il corrispondente da Tokyo, dietro questi test c’è una lucida valutazione del contesto internazionale. 
Gli osservatori di Pyongyang erano convinti che Kim Jong-un avrebbe evitato di intraprendere qualsiasi azione prima del congresso del Partito comunista cinese il prossimo 16 ottobre. Ma, come detto, l’occasione era troppo ghiotta per poter mostrare a tutti la propria potenza balistica. L'instabilità politica globale e i fragili equilibri all’interno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno dato alla Corea del Nord “l’opportunità per provocare i suoi vicini senza temere di incorrere in un altro ciclo di sanzioni”.
Kim Jong-un ha sfruttato la guerra in Ucraina, verso la quale erano rivolte le attenzioni degli Stati Uniti, per stringere legami più stretti con Mosca, e le tensioni tra USA e Cina nello stretto di Taiwan per avvicinarsi a Pechino. 
Queste stesse tensioni si sono poi riverberate nel Consiglio di sicurezza dell’ONU. 


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