Nel XXV della dedicazione della nostra Parrocchia abbiamo pregato così:
Signore, le tante lebbre che agitano il mondo ci stanno sfigurando, fa che ci rendiamo consapevoli che tutti abbiamo bisogno di misericordia e compassione, cadranno, così, tutti i pregiudizi, le discriminazioni e finiranno le violenze. Aiutaci Signore
Signore, preservaci dalla presunzione e dal senso di superiorità con cui cerchiamo di dominare gli altri; fa che sappiamo riconoscere che niente viene da noi, ma tutto ci è donato da te, e per questo ti ringraziamo.
Il 9 ottobre 1963, anniversario del disastro del Vajont e della morte immediata di quasi 2000 persone, sono l’emblema di ciò che può accadere quando a prevalere è l’interesse economico. Per le centinaia di donne e uomini che ogni anno nel mondo, in particolare in Africa e in Sud America, muoiono per difendere la terra che li nutre e li fa vivere. Aiutaci Signore
La nostra bella chiesa della Risurrezione, Signore, è un segno che anche venticinque anni dopo, ci spinge a costruire chiesa comunità, famiglia di fraternità. Fa che ogni volta che entriamo ed usciamo da questa chiesa ci chiediamo come servire e amare la gente della nostra città, chi soffre, chi è solo, chi dovrà affrontare l’inverno della crisi.
Ieri abbiamo provato a disegnare il futuro della nostra Comunità in questo tempo sinodale. C’è bisogno del mattone di tutti per aprire un cantiere nuovo e rinnovare la nostra vita comunitaria.
La proposta di un gesto:
La prima lettura (2Re 5,14-17) si chiudeva con Naaman il Siro che, guarito dalla lebbra dal profeta Eliseo, chiede di portare con se della terra sulla quale ringraziare Dio.
Il gesto proposto è stato quello di mettere un po' di terra su di una bisaccia da parte di coloro che avevano qualcosa di particolare per ringraziare il Signore ....
Ha messo terra Catherine, una giovane cristiana della Sierra Leone, era il suo grazie a Dio che ha accompagnato la sua mamma nella malattia.
Hassan, dopo le Colazioni dei poveri, ha aggiunto il suo mucchietto nella bisaccia, perché il grazie fa la differenza e unisce nella comunità della Cita, persone di religioni e provenienze diverse...
e poi tanti altri, ciascuno con il suo "grazie" ...
Altrimenti cosa serve venire in chiesa?
Se non entro per partecipare al dramma della gente
per soffrire con quel Dio infelice
che soffre finché non viene riconosciuto dagli ultimi,
cosa serve entrare in chiesa?
Perché io sono la terra che prega,
e anche tu con me: siamo la coscienza della creazione.
L’uomo è così: quando prega è tutta la terra che prega
e quando bestemmia è tutta la terra che bestemmia.
Perché io sono la terra vivente,
la coscienza della terra.
Ecco, entriamo nel tempio per portare dentro tutta la terra,
per partecipare al dramma della gente,
di chi è ucciso, di chi patisce.
Perché altrimenti non saprei che cosa significa venire in chiesa.
Infine la foto di gruppo per ricordare il XXV della dedicazione della Chiesa:
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