Il Comitato organizzatore della Marcia PerugiAssisi, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e la Tavola della pace propongo di firmare un appello per fermare le guerre e la militarizzazione, liberarsi della minaccia atomica prima che sia troppo tardi. La cura è la via della pace da percorrere assieme.
Per decenni abbiamo consumato risorse immense in armi ed eserciti. E anche oggi si pretende di aumentare ancora la spesa militare. Dicono che è necessario per la nostra sicurezza. Ma il risultato è che viviamo in un mondo sempre più povero e insicuro, pieno di guerre che diventano sempre più estese e allarmanti. Un mondo sull’orlo dell’apocalisse nucleare. Per questo dobbiamo cambiare.
La vera sicurezza di cui ci dobbiamo preoccupare è la sicurezza delle persone che non riescono ad arrivare a fine mese, che sono costrette a sopravvivere nella più totale incertezza, in ambienti malsani, senza dignità, diritti né legge, in balia della paura e della violenza, dell’illegalità, di sfruttatori, criminali e mafie. E’ di loro che ci dobbiamo occupare, come stabilito dalla nostra Costituzione (art. 2 e 3), nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (art. 25), nell’Agenda 2030 e nel Rapporto dell’Unesco “Re-immaginare i nostri futuri insieme”.
Promuovere la sicurezza umana vuol dire assicurare ad ogni persona il diritto ad una vita dignitosa. Di cos’altro si devono preoccupare i governanti?
Mentre continua l’escalation della guerra in Ucraina e ogni giorno esplode una nuova emergenza sociale ed economica, dobbiamo preoccuparci di sviluppare rapidamente la nostra capacità di cura della comunità e di ogni persona, senza distinzioni di genere e di nazionalità. Per questo servono investimenti, politiche e governanti capaci di implementarle.
Dobbiamo aiutare chi non ce la fa, soccorrere chi è in difficoltà, proteggere chi è minacciato, nutrire chi è affamato e assetato, curare chi è ammalato, sostenere chi è fragile, ridurre le disuguaglianze, preservare i beni comuni, salvare la nostra umanità e il nostro pianeta. Per questo, dobbiamo rimettere al centro le comunità locali e finanziare e riqualificare i servizi pubblici e universali (i servizi sociali, sanitari, per l’educazione, la formazione, l’ambiente, la cultura …).
Serve una nuova cultura della cura che ci liberi dalla cultura dell’individualismo e della guerra, della competizione selvaggia, dello sfruttamento e dello scarto. Solo così potremo sperare di salvarci e di mettere al sicuro anche la nostra democrazia, le istituzioni democratiche e i valori universali che sono indispensabili per affrontare le sfide planetarie che incombono.
Fermiamo le guerre e la militarizzazione del mondo! Fermiamo la corsa al riarmo e i mercanti di morte! Liberiamoci della minaccia atomica prima che sia troppo tardi! Investiamo sulla politica della cura, non sulle armi! La cura è la via della pace. Percorriamola assieme.
PS. Più dura, più ci fa male. L’invasione russa dell’Ucraina è una catastrofe. La sua continuazione è intollerabile e insostenibile. Per questo, i governanti devono fermarla. Non alimentarla. Togliamo la parola alle armi e ridiamola alla politica. Ciascuno si assuma la responsabilità di fare la pace
Per firmare l'appello cliccare il seguente link:
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📩 Scrivi a adesioni@perlapace.it
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