Aborti selettivi, dispersione scolastica, violenze sessuali, gravidanze precoci, tratta di esseri umani, impatto dei cambiamenti climatici. Sono tanti i fattori che ancora oggi mettono a rischio la vita delle bambine e delle ragazze, la loro salute e il raggiungimento di una migliore condizione di vita. E negli ultimi anni la pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato il divario di genere.
Il dossier InDifesa sulla condizione delle bambine e delle ragazze in Italia e nel mondo, realizzato dall’organizzazione Terre des Hommes in occasione dell’11 ottobre, Giornata mondiale delle bambine, testimonia la dimensione drammatica di abusi e discriminazioni in ogni parte del mondo. Italia compresa. In molti paesi è in atto una strage silenziosa di bambine attraverso gli aborti selettivi: quelle mai nate dal 1970 a oggi sono circa 142 milioni, di cui 72 milioni in Cina e 45 milioni in India. In entrambi i paesi i governi hanno cercato di contrastare il fenomeno: in India dal 1994 è vietato determinare il sesso prima della nascita, mentre la Cina ha ufficialmente abolito la politica del figlio unico, che aveva spinto milioni di famiglie ad abortire le bambine pur di potersi assicurare la discendenza con un figlio maschio. Questo però potrebbe non bastare: una ricerca del British Medical Journal, che ha preso in considerazione 12 paesi in cui lo sbilanciamento del rapporto tra i sessi è particolarmente evidente (Albania, Armenia, Azerbaijan, Cina, Georgia, Hong Kong, India, Corea, Montenegro, Taiwan, Tunisia e Vietnam), mostra che se il trend attuale continuerà entro il 2030 potrebbero mancare all’appello altre 4,7 milioni di bambine. La situazione potrebbe addirittura peggiorare se, ai paesi in cui è già diffusa la pratica dell’aborto selettivo, se ne aggiungessero altri a causa del rallentamento demografico: il numero delle bambine mai nate potrebbe arrivare a 22 milioni entro il 2100.Si preferisce avere figli maschi per motivi sia economici che culturali. In India, ad esempio, dagli uomini ci si aspetta che si prendano cura dei genitori anziani: sono loro il pilastro dell’economia familiare e i principali beneficiari dell’eredità. Al contrario, le figlie femmine vengono spesso percepite come un costo: non solo per la tradizione della dote che i genitori pagano alla famiglia dello sposo, ma anche perché, dopo il matrimonio, andranno a vivere in un’altra casa e non si potranno prendere cura dei genitori.Con il tempo, però, qualcosa sta cambiando ...
L'intero articolo di Alice Facchini a questo link:
https://www.valigiablu.it/giornata-mondiale-bambine-ragazze-2022/
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