Se scrivi su pietra "Dio non esiste", con citazione dal Salmo 52 (53), ma lasci cadere "Dice lo stolto" come se fosse di troppo, non fai onore al tuo intelletto e mostri solo la tua mancanza di scrupoli
La frase citata dal governo sulla lapide a Cutro (quella tra parentesi quadre) è estrapolata dal suo contesto. Ecco il testo completo del discorso di papa Francesco dopo l'Angelus del 5 marzo:
"Esprimo il mio dolore per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro, presso Crotone. Prego per le numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanti sono sopravvissuti. Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle e rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie. [I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti!] Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere."
Sulla targa affissa a Cutro manca totalmente tutta la prima parte e la conclusione del discorso. Così cade ogni riferimento a "solidarietà", ad "accoglienza", al bisogno di "capire" e alla vicinanza nel "piangere". Un papa con l'elmetto, che parla solo di perseguire gli scafisti, è un papa sfigurato. Un governo senza scrupoli può arrivare a sfigurare anche le parole del papa pur di non ammettere le proprie responsabilità.
(Andrea Grillo)
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